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Peste suina: la Regione firma la “zona rossa”

Benvenuti-Rosati (Ecoitaliasolidale): Ancora soluzioni emergenziali, ennesimo danno d’immagine per Roma

Dopo il primo caso registrato a Roma di peste suina, con un cinghiale infetto nel parco dell’Isugherata,  il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha firmato l’ordinanza con un’area “infetta” provvisoria, misure stringenti, divieti ed una zona di attenzione per bloccare l’epidemia, circa cinquemila ettari, tra cui una parte del Parco di Veio, alcune aree di competenza di Roma Natura, un segmento dell’Insugherata, il Parco del Pineto e la riserva di Monte Mario. Fra i provvedimenti la recinzione dei cassonetti dei rifiuti. Sta di fatto che la richiesta di una maggiore cura ed attenzione sul  ritiro nei tempi dovuti dei rifiuti dai cassonetti è ancora rimasta inascoltata.
Cassonetti dei rifiuti che proseguono a rimanere per giorni e giorni pieni sino all’inverosimile è senza alcun dubbio rappresentano  la causa dell’avvicinamento dei cinghiali e di altri animali intorno ai rifiuti e quindi nei pressi della città, anzi in molti casi all’interno anche dei quartieri più centrali.

È quanto dichiarano in una nota Piergiorgio Benvenuti e Fabio Rosati, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

“Sta diventando fuori controllo la presenza dei cinghiali a Roma, proprio per l’avvicinamento ai cumuli di rifiuti, con aggressione ai passanti, problemi di viabilità,   di sicurezza e sanitari , oltre che di  decoro per la città.
“Ancora una volta – concludono gli esponenti di Ecoitaliasolidale – si sta procedendo con strumenti emergenziali, quando invece si sarebbe dovuto per tempo ripulire Roma, ed evitare l’ennesima emergenza ed il danno d’immagine che anche questo problema arreca all’intera città”.

 

Peste suina, altri due casi accertati

Sempre all’interno del Parco dell’Isugherata


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