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Politicamente scorretto

Ieri sono stato con un voltmetro a misurare la disastrosa differenza di potenziale tra una tristezza e rabbia infinite per l’evidenza delle notizie dai Procuratori Giudiziari di Bruxelles e le magie di Doha, con scontri calcistici stupendi, che coinvolgono le piazze di tutto il mondo.
La rabbia che mi ha guastato la gioia dello sport è causata dalla mia profonda convinzione che il mondo sarà giusto solo quando porteremo nella vita di tutti i valori più sacrosanti della felicità.
1. L’inchiesta giudiziaria belga evidenzia il livello di corruzione, di imbroglio , di mistificazione, che i poteri economici stanno introducendo dentro le Istituzioni Politiche. Lo stile mafioso, che contraddistingue l’Italia da centinaia di anni, si sta impossessando di tutti i gangli decisionali legittimamente preposti ad amministrare gli interessi degli Stati. I mucchi di euro o dollari conquistano il mondo a livelli mai visti, anche in settori finora non toccati. Ue, il Parlamento europeo, fregandosene del candore magico di Sassoli. Pagano perché le decisioni vadano ad aumentare i macroflussi bancari dei ricconi, che ormai sanno usare, non più la genialità imprenditoriale e rispettosa dei nostri nonni, ma la corruzione, per nascondere le malefatte, le scelte pilotate, le violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.
I Mondiali del Qatar 2022, il futuro Expo 2030 e tanti altri eventi di Grosso Mercato, sono stati o sono pilotati dai massimi delinquenti mondiali, è ormai evidente, lo sappiamo tutti tutti.
2. Ieri sera lo spettacolo degli spalti e dei campi da gioco di Doha hanno colpito tutti, hanno fatto innamorare di calcio anche mia moglie, che non aveva mai assistito ad una sola partita di football in tutta la sua vita..
È stata una “notte magica”, alla Nannini del 90, un momento di forte goduria, anche per noi italiani esclusi dai Mondiali.
Poi mi sono messo a ricordare alla mia consorte che i nostri nipoti per Natale ci avevano chiesto gli scarpini di Messi (il nipote maschio), i profumi o altri prodotti alla moda venduti con la faccia sorridente di Ronaldo (le nipoti femmine)…E le ho, in modo crudele e antipatico raffreddato la gioia dei rigori, il momento di entusiasmo! Mi ha detto che sono politicamente scorretto!
Le ho replicato, forse per farmi perdonare, che i Mondiali hanno fatto finora anche cose buone. Hanno resi omogenei incontri tra paesi ricchissimi e poverissimi, hanno accomunato popoli di ogni continente ad affrontare evidenti problematiche poco pubblicizzate a questi livelli: quali quella portata avanti dai giocatori iraniani, dalle bocche chiuse dei tedeschi (eliminati poi da un biscottino), dalla discriminazione delle donne nei paesi arabi.
Inoltre tanti hanno potuto capire, tramite la scelta di allenatori coraggiosi e galantuomini, come sia importante in una squadra fare a meno di una prima donna che gioca più per gli sponsor che per il proprio paese (il Portogallo), o come sia molto simpatico ed edificante pulire gli stadi (tifosi giapponesi) o fare un inchino profondo al pubblico, dopo l’eliminazione della squadra allenata (il coach giapponese).
È un evento che coinvolge tutti, certo. Ma ci siamo dimenticati del delitto di lesa umanità di chi ha voluto in Qatar questo “spettacolo”? Delle migliaia di vite sacrificate letteralmente per realizzare tutte le infrastrutture in tempi assurdi ed in locations inospitali? Della assoluta assenza di messaggi di democrazia, di uguaglianza, soprattutto tra generi diversi, di notizie storiche e politiche su queste regioni che navigano sul petrolio, ma con sacche di povertà inimmaginabili?
Abbiamo schierato centinaia fra giornalisti e tecnici, abbiamo occupato le reti principali della TV pubblica, per fare poi conferenze sulla ‘capacità di triangolazione’, sulla ‘resistenza eroica alla fatica dopo 135 (120 + recuperi secolari) minuti’, sui giorni di differenza di età di due allenatori 71enni, sui gol segnati dai soliti Ronaldo o Messi nei vari Mondiali a cui hanno partecipato, sui rapporti di parentela fra Enriquez e il suo Torres, fidanzato della figlia, sulla marca di calzini di qualche difensore brasiliano tratto fuori dalla favela in cui era nato e reso miliardario dal calcio….
Sono politicamente scorretto se dico che non ho sentito in diretta alcun giornalista affrontare (con tatto, con parole dolci, è ovvio, ma con coraggio e livello culturale adeguato) il problema della differenza di potenziale tra un mondo corrotto e fasullo, spaventoso, e gli ideali profondi dello sport decoubertiniano, che avvicina, rende uguali, riappacifica nemici, diffonde i principi universali dei diritti dell’uomo? Io non ho sentito nessuno, e voi?
La Fifa ha fatto un filmato su questo tema, utilizzando le facce delle prime donne, quelle che hanno contratti di sponsorizzazione miliardari, forse per ricrearsi una verginità perduta da decenni!
3. Chiunque vinca questo Mondiale, ringraziamo i pochi che ce l’hanno messa tutta per mandare messaggi edificanti (i giocatori iraniani, tedeschi, africani, asiatici, per esempio).
Comunque già sappiamo chi ha perso: lo Sport con la S maiuscola, la Fifa, gli Emiri che non sanno niente di diritti umani né di leggi sugli appalti…, i Politici Europei che si sono venduti lo Sport, i poveri ignoranti, complici inconsapevoli di questa Mistificazione Universale, che i giornalisti nascondono, che i propri rappresentanti politici alimentano.
Vi giuro che, pur essendo tifoso di calcio da 65 anni, nei prossimi giorni mi interesseranno più gli scontri tra Autorità giudiziaria e corruttori e corrotti, che quelli tra Argentina, Croazia, Francia, Marocco.
Lo Sport senza trasparenza non esiste. E se godete degli spettacoli sportivi da Doha, fate attenzione a non entusiasmarvi troppo: milioni di visi di uomini e donne oltraggiati vi staranno guardando.

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