Polvere velenosa da Ponte Mammolo

Continua ad essere avvertita a Colli Aniene

Il fatto

A Ponte Mammolo, nella notte tra il 3 e 4 agosto 2023, la discarica abusiva sita nell’area abbandonata accessibile da Vicolo di Ponte Mammolo, prende fuoco per cause ancora da accertare.

Per due giorni, su raccomandazione del IV Municipio e degli gli esperti, gli abitanti del territorio nel raggio di 3 km, per evitare danni alle vie respiratorie, sono stati costretti e sigillarsi in casa. 

La denuncia

Trascorsi 27 giorni dall’incendio, malgrado le rassicurazioni, anche dopo i due precauzionali giorni dallo spegnimento dell’incendio, a Colli Aniene, le ceneri del grande rogo continuano ad essere percepite e quindi sono oggetto di disagio e fondate preoccupazioni per i danni che possono causare. Questo malessere è stato manifestato attraverso post sui social, mail e telefonate in redazione. Ora anche il presidente del Comitato di quartiere di Colli Aniene ci manda conferma della situazione con un messaggio che ci sprona a rappresentare anche noi l’estrema pericolosità di quel materiale inquinante allo stato aerosol che continua da tanti giorni ad aleggiare nel quartiere depositandosi irreversibilmente anche nei polmoni dei cittadini. 

Del messaggio del presidente del Comitato di quartiere, per brevità trascriviamo la parte di immediato interesse: “ … dopo l’incendio del 3 agosto 2023 nella mega discarica di Ponte Mammolo, ancora si avvertono gli odori …  Nonostante le segnalazioni del CdQ, ma anche di altri soggetti, nulla era stato fatto. …. l’Arpa non ha installato uno o più campionatori nonostante la gravità dell’incendio e la non conoscenza del materiale bruciato.”
Materiale, che quando combusto, è sicuramente cancerogeno, dannosissimo per la salute umana ed animale. 

Tutto ciò accade malgrado il comunicato del presidente del IV municipio che riportiamo testualmente:  “L’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio, ARPA Lazio è intervenuta prontamente per un sopralluogo e, dopo valutazione tecnica della situazione ambientale, condivisa tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, è stato ritenuto non necessario installare un campionatore per il monitoraggio della qualità dell’aria. 

Tutti i soggetti istituzionali cui compete risolvere il problema intervengano urgentemente. Primo fra tutti l’ARPA che deve emettere un documento ufficiale che accerti e certifichi lo stato attuale dell’aria.


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