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Il presepe vivente a Sambuci il 3 gennaio 2016

“Come una notte... a Betlemme” rappresentazione sacra a dedicata alla Natività dall’Associazione Culturale Terzo Millennio

La prima rappresentazione sacra a dedicata alla Natività di Gesù fu realizzata a Sambuci dall’Associazione Culturale Terzo Millennio nel 1999 presso la sala parrocchiale e, traendo spunto sia dai testi sacri canonici che da testi apocrifi narrava, come in una fiaba che si scioglieva nei sogni di un gruppo di bambini intenti ad ascoltare un’anziana filatrice, la storia antica e sempre viva dell’arrivo del Messia.

L’anno successivo l’Associazione reputò opportuno esportare fuori dal teatro l’esperienza maturata per metterla in condivisione con tutta la comunità del borgo, e fu inaugurato il primo presepe vivente itinerante di Sambuci.

e649e9b3-ac30-4150-9767-87aaadbeb85aL’iniziativa, oggi come allora, conserva il titolo di “Come una notte… a Betlemme”, ma attualmente il presepe vivente di Sambuci è  più bello e affascinate che mai, dal momento che oggi si realizza con la compartecipazione di tutte le Associazioni culturali operanti nel paese e della Proloco, che si riuniscono sotto la sigla UNIASS (Associazioni Unite di Sambuci), il cui simbolo è la scala a chiocciola di Castello Theodoli.

Il presepe vivente di Sambuci, che si svolge nel centro storico del paese,  è un momento di intensa emozione. Brulicante di vita e di gesti quotidiani,  ricostruisce l’aspetto che avrebbe potuto avere Betlemme ai tempi della nascita di Gesù ed imprime nel visitatore una suggestiva sensazione di attesa, di sospensione del tempo, di speranza, nell’anno zero della storia degli uomini.

E’ un presepe in cui Maria e Giuseppe, umili sposi, cercano riparo per la notte in una città ostile in cui  hanno dovuto recarsi per il censimento voluto dall’imperatore («egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide» Lc, II, 4), in una notte di presagi, premonitrice di qualcosa di straordinario che deve accadere, mentre viandanti, meretrici, giocatori, passanti, mendicanti, mestieranti, osti, ostesse continuano la loro vita chiassosa, negozianti e bottegai vendono le loro merci: ricotta, miele, frittelli, noci, il dolcissimo “mulsum” tanto apprezzato nei conviti dell’aristocrazia romana, pizze di farine di mais, dolci tradizionali, frutta, tessuti… e i pastori, ancora ignari di essere i prescelti a testimoniare per primi la nascita della nuova era, dormono il loro umile sonno accanto alle braci che si vanno spegnendo.

In questa notte magica Giuseppe conduce la sua sposa da un albergo all’altro, da un ostello all’altro, da una bottega all’altra, finché sfiniti di stanchezza, trovano rifugio nella grotta dove nascerà il Salvatore.

E lì, come d’incanto, i magi ritrovano la stella, i pastori son destati dagli angeli, le genti accorrono…Maria si abbandona ad una dolcissima ninna nanna, consapevole di esser l’”ancilla electa”, ma anche madre di un figlio amatissimo che non sarà mai pienamente suo. Vergine madre, figlia di suo figlio….

Venire a visitare il presepe vivente di Sambuci è il modo più suggestivo, emozionante di sentire il Natale nel cuore!


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