Questione di peli – Il soccorso in arrivo dalla “Sciolta” – Fitto il “ricostruttore”
Fatti e misfatti di febbraio 2015Questione di peli
“Il valore del “Patto del Nazareno – sono i punti essenziali di una intervista pubblicata a tutta pagina, questa mattina, da “Il Giornale” – non stava nei numeri… Il suo valore era di cambiare davvero verso dopo anni di “guerra civile” nella politica. Il valore di quel patto era tutto politico, formativo, una sorta di educazione civica… Grazie a quel patto avevamo bloccato anni di scontro ideologico, ottuso antiberlusconismo contro vieto comunismo che avevano prodotto solo immobilismo e paralisi… Ora non possiamo buttare a mare tutto il lavoro fatto limitandoci a portare a casa le riforme a maggioranza…”
L’intervista del “forzista” Denis Verdini il quale, insieme con Gianni Letta nell’ombra, aveva portato avanti le trattative con il Pd e Matteo Renzi nell’ombra? No: l’intervista è del vicepresidente pd della Camera Robero Giachetti, “renziano” sì della prima ora, ma tradizionalmente senza peli sulla lingua. Intervista che, però, è parsa cadere subito nel nulla. Perché, se lui Giachetti non ha peli sulla lingua, i due “ex pattisti” hanno dato, immediatamente, una prova di avere i peli sullo stomaco. “Se “Forza Italia” vuole rimangiarsi il “patto delle riforme” – ha dichiarato questa stessa mattina il “premier Renzi – buon appetito. I numeri ci sono anche senza di loro”. “”Poiché il Pd ha voluto rompere il “Patto del Nazareno” – ha insistito Silvio Berlusconi – non correremo più al loro soccorso anche quando poco convinti, ma voteremo soltanto quello che ci convincerà in quanto di sicuro interesse per il Paese”. Tanti saluti. quindi, al buonsenso e alla lungimiranza del vicepresidente pd della Camera Roberto Giachetti. In politica, evidentemente, tira più un pelo sullo stomaco di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi che una lingua senza peli di un intelligente e realista Roberto Giachetti.
Il soccorso in arrivo dalla “Sciolta”
Ma come fa Matteo Renzi – comunque – a dirsi sicuro di avere i numeri, specialmente in Senato, non potendo più contare sul “soccorso azzurro” e non potendosi fidare troppo della sua opposizione interna?”
Nessuna paura: potrà contare – ormai è certo – sulla “sciolta”. Sulla sciolta “Scelta civica” che, già in crisi dopo essersi persa per strada fondatori come Luca Cordero di Montezemolo, Lorenzo Dellai e Mario Mauro, ha infine deciso di passare armi e bagagli nel gruppo, se non addirittura nel partito, del Pd: se ne andranno, per ora, in otto tra senatori e deputati. Giusto il numero per rassicurare il “premier” Renzi rimasto vedovo di “Forza Italia”. Quando fondarono la loro “Scelta civica, meno di due anni fa, avevano promesso di “cambiare l’Italia”, ma ora, evidentemente, hanno preferito cambiare la loro posizione politica. E avevano anche promesso di offrire agli elettori di centro, dopo venti anni di populismo, una “casa solida”, ma ora, evidentemente, hanno creduto più conveniente offrirsi loro una “casa solida” per sé. E il “leader” Mario Monti? Per ora senza una parola. Perché d’accordo o perché basito? Ma tanto, comunque, una “casa solida” se l’era già assicurata anche lui: come senatore a vita.
Fitto il “ricostruttore”
“Raffaele Fitto – il “capofrondista” di Silvio Berlusconi – continua ad andare, intanto, per la sua strada. Comincerà sabato 21 a Roma, per poi continuare in giro per l’Italia, a dimostrare che lui e i “suoi” non sono e non vogliono essere dei “rottamatori”, ma dei “ricostruttori” di “Forza Italia””.
Sarà interessante conoscere con quali tecniche di ingegneria politica riuscirà a ricostruire la macchina di “Forza Italia” senza prima averla “rottamata” e fatta a pezzi. E con l’aiuto di quali meccanici.