Categorie: Cronaca
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Raid punitivo a via del Torraccio di Torrenova

Giovani italiani hanno pensato di farsi da soli 'giustizia' ed hanno aggredito 3 romeni presi 'a caso' all'uscita dal Lidl

1- Il piazzale del parcheggio del supermercato Lidl. Foto di Manolo Cinti – GMT

Italiani armati di bastoni, spranghe e coltelli hanno aggredito questa sera tre romeni a Torre Angela, alla periferia a sud-est di Roma. Il raid è scattato il 2 novembre alle 20.30, tra via Casilina e via di Torraccio di Torrenova, nel parcheggio del supermercato Lidl. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri il raid e’ stato compiuto da otto-dieci italiani, tutti con i volti coperti da caschi e passamontagna.

Dei tre cittadini romeni, uno, Emil Marcu, di 47 anni, e’ ricoverato in prognosi riservata, ma non corre pericolo di vita, al Policlinico di Tor Vergata. I medici gli hanno riscontrato una profonda ferita alla schiena provocata da una coltellata e un trauma contusivo alla testa molto forte. Gli altri due feriti sono stati invece ricoverati nell’ospedale di Frascati per contusioni ed escoriazioni su tutto il corpo.

Il luogo era un punto di ritrovo per gli immigrati, come testimoniato anche gli abitanti del quartiere: ”Dalla mattina alla sera stanno seduti a bere o a mangiare, ma anche in attesa di qualche lavoretto. Stanno buttati da una parte – racconta un uomo – e spesso litigano anche tra di loro”. ”La sera a volte si ha veramente paura a prendere il trenino” aggiunge una ragazza riferendosi alla linea regionale Roma-Pantano sulla via Casilina.

Il sospetto che il raid possa essere la ”risposta” all’aggressione mortale di Giovanna Reggiani lascia forti dubbi negli investigatori anche perche’ Torre Angela e’ a sud-est della citta’ e Tor di Quinto a nord.

Immediata la condanna del sindaco della capitale, Walter Veltroni, che ha usato la parola ”vendetta’. ”In un momento come questo occorre la piu’ grande responsabilita’ da parte di tutti” ha sostenuto Veltroni, che ha lanciato un appello perche’ ”i toni e i comportamenti siano ispirati ai valori della convivenza civile e non della vendetta”. Per il ministro della solidarieta’ Paolo Ferrero ”la responsabilita’ di atti del genere va imputata a chi soffia, in questo momento cosi’ delicato dopo la tragedia di Roma, sull’intolleranza e sul razzismo”’.”La vendetta e l’odio – ha sostenuto anche il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo – non sono mai la risposta”. Diversa l’interpretazione del portavoce romano de ”La Destra”, Fabio Sabbatani Schiuma: ”l’aggressione di Tor bella Monaca e’ un gesto da condannare ma e’ il frutto del clima di esasperazione”.


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