Rassegna cinema “Ragazzi leggeri come stracci” alla Biblioteca Nazionale Centrale

Pier Paolo Pasolini dalla borgata al laboratorio di scrittura. Martedì 2 febbraio ore 10,30 "Accattone" con Giordano Meacci

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni sonori ed Audiovisivi, arricchisce la presentazione dello spazio permanente Pier Paolo Pasolini. Dalla borgata al laboratorio di scrittura e la mostra fotografica di Rodrigo Pais Un fotografo in borgata con un ciclo di proiezioni legate al poeta di Casarsa.

Pensate soprattutto per le scuole ma aperte al pubblico (ingresso libero), sono incentrate sul rapporto della sua scrittura cinematografica con le borgate e con il mondo del documentario civile.

unnamed (1)Ogni proiezione sarà accompagnata dall’incontro con uno scrittore (Giordano Meacci per Accattone, Sandro Bonvissuto per Mamma Roma, Paolo Di Paolo per La ricotta e Che cosa sono le nuvole?), che dialogherà con gli studenti intorno ai film proposti e al loro rapporto con l’opera e la figura di Pier Paolo Pasolini.

L’ultimo appuntamento vedrà invece un’ospite d’eccezione, la regista Cecilia Mangini, di cui si proietteranno i cortometraggi documentari su testi originali di Pasolini Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane.

 

Martedì 2 febbraio ore 10,30 Accattone (1961, 116’) con Giordano Meacci

“Accattone” è il soprannome di un ragazzo nullafacente che vive in una borgata romana sfruttando una prostituta, Maddalena. Quando la ragazza finisce in carcere, Accattone si trova senza soldi e cerca di tornare dalla moglie che vive insieme al figlioletto in casa del padre e del fratello. Prima prova registica di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore, a quell’epoca, non aveva ancora quarant’anni ma era già molto noto, per i volumi di poesie, i racconti e le sceneggiature dei film di Fellini e Bolognini. «Il mondo dei “ragazzi di vita” del sottoproletariato romano, dei diseredati, ha trovato nell’opera di Pier Paolo Pasolini […] i giusti toni di una partecipazione affettiva e di una interpretazione commossa. Siamo lontani dal clima dei film sugli Sciuscià e sui Ladri di biciclette; qui il rapporto tra l’autore e i suoi personaggi si basa non sull’osservazione di una serie di fenomeni umani e sociali, ma sulla diretta partecipazione a un mondo di vita; e lo stile della rappresentazione deriva direttamente dalla volontà di dar forma visiva e letteraria ad una esperienza reale» (Rondolino).


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