Ricaricare l’auto elettrica a Roma è cosi facile?

La ricarica dell’auto elettrica vive una fase di sostanziale arretratezza in Italia, nonostante l’Unione Europea stia cercando di velocizzare le operazioni. Anche Roma è coinvolta in una situazione non proprio rosea in questo campo, ma qualcosa potrebbe cambiare nel corso dei prossimi anni.
Attualmente è facile ricaricare l’auto elettrica a Roma? La risposta non è tra le più positive, ma ecco un quadro completo della situazione che si sta profilando.

Il problema delle colonnine di ricarica a Roma

Il problema inerente le colonnine ricarica auto elettriche a Roma non è ancora risolto. Va comunque sottolineato che le vetture a zero emissioni non hanno raggiunto una diffusione su larga scala all’interno della Capitale. Di conseguenza, la procedura presenta più di qualche difficoltà e non mancano le circostanze nelle quali serve percorrere lunghi chilometraggi per alimentare un veicolo del genere.

Certo, la situazione a Roma è migliore rispetto a buona parte dell’Italia. Sono numerose le località all’interno delle quali le stazioni di ricarica sono pressoché nulle, con gli automobilisti costretti a spostarsi anche di decine di chilometri per compiere l’operazione in questione. Ad ogni modo, anche a Roma sono molte le colonnine che sono in fase di allaccio, così come sono innumerevoli gli abusivi che si appropriano dei punti in maniera indebita.

Il regolamento introdotto nel 2022

Lo scorso anno, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha introdotto una delibera per regolamentare la gestione e l’installazione delle colonnine di ricarica. In seguito alla misura, la metropoli è stata divisa in sei lotti distinti e separati, ognuno dei quali contenente una determinata percentuale di colonnine. La quantità necessaria dipende dal numero di vetture elettriche situate all’interno del territorio.

Si parte dall’ascolto dei singoli municipi e si prosegue con l’attivazione di un bando, con la scelta finale degli operatori che devono erogare i singoli servizi.
Le stazioni di ricarica sono così in notevole aumento grazie al contributo di un ente apposito e dei municipi capitolini, con una scelta accurata delle singole postazioni. Fino a qualche tempo fa, gli stalli erano concentrati in massima parte all’interno del centro storico romano. Dopo l’inserimento della normativa, la distribuzione più omogenea è un obiettivo focale.

5 mila colonnine elettriche entro il 2025

Qual è l’obiettivo dell’assemblea capitolina? Entro il 2025, Roma dovrebbe avere ben 5 mila colonnine di ricarica. Uno scopo ambizioso, se si pensa che i veicoli a zero emissioni non sono riusciti a sfondare come sperato. Tuttavia, le ultime delibere mirano a una diffusione maggiormente radicata degli stalli, con società tenute a presentare offerte in maniera precisa e metodica.

Una parte delle colonnine sarà diffusa tra le Mura Aureliane, pari a circa il 7%. La stessa quantità riguarderà Ostia e Acilia, mentre l’anello ferroviario conterrà il 14% dei pezzi e la Fascia Verde addirittura il 26%, così come per quanto riguarderà il Grande Raccordo Anulare. Fuori da questa zona, sarà installato il 20% rimanente. La logica sembra ben chiara e gli automobilisti dovrebbero trarre giovamento da una distribuzione così oculata.

Gli operatori delle colonnine saranno selezionati a seconda della qualità dei servizi tecnici e informatici, oltre al funzionamento dei singoli prodotti. Allo stesso tempo, le ditte prescelte potranno agire in perfetta collaborazione, in modo da venire incontro alle esigenze dei singoli cittadini. A tutto ciò, bisogna aggiungere l’inserimento di sensori di posizionamento capaci di rilevare in tempo reale le vetture non elettriche considerate in sosta abusiva, che non hanno quindi diritto alla collocazione nelle stazioni.

Le vecchie colonnine di ricarica saranno inoltre sostituite, affinché sia possibile installare prodotti dalla maggiore efficacia e velocità. Inoltre, le vetture dovranno essere rimosse dalle relative piazzole entro un’ora dalla fine della loro ricarica, dopo la quale i clienti saranno costretti a pagare una penale aggiuntiva rispetto al prezzo di listino.

Roma: una situazione discreta, ma manca ancora tanto

C’è poco da nascondersi: servono ulteriori misure per facilitare la ricarica a Roma. La situazione nella Capitale nostrana è discreta se messa a confronto con varie regioni del Sud e delle Isole d’Italia, ancora piuttosto arretrate in merito alla gestione delle colonnine. Non a caso, il primo posto a livello nazionale viene occupato dalla Lombardia, seguita dal Piemonte e dal Veneto. L’area settentrionale si dimostra più avanzata anche sotto questo aspetto.

Dopo le tre grandi regioni del Nord, la quarta piazza è proprio ad appannaggio del Lazio, con numeri in costante crescita, davanti all’Emilia-Romagna. Per la cronaca, anche la Campania fa segnare buoni dati, specie se rapportati con quelli del recente passato. Ci si deve muovere, dato che nel 2035 non saranno più immatricolate vetture con motori a combustione e l’elettrico prenderà il sopravvento a livello europeo e non solo, salvo eventuali deroghe.

La ricarica nelle centrali romane è ancora complicata, ma ci si sta muovendo per facilitarla passo dopo passo.
La potenza delle stazioni aumenta a dismisura e gli automobilisti che tengono tanto alla riduzione dell’impatto ambientale possono sentirsi più tranquilli rispetto al passato.
È possibile installare una colonnina a domicilio, specie se si è in possesso di un box auto o di un giardino abbastanza ampio, ma le piazzole a livello cittadino non mancano.

Le prospettive per un futuro soddisfacente

Per chi ama l’elettrico, non resta altro da fare che attendere. Anche a Roma, così come in buona parte d’Italia, l’installazione delle colonnine va avanti senza alcuna sosta. Nonostante il mercato delle auto a zero emissioni sia abbastanza indietro, le stazioni aumentano con numeri che si fanno interessanti. Gli automobilisti di ultima generazione devono percorrere sempre meno chilometri per trovare la colonnina adatta alla propria auto.

Nel corso dei prossimi anni, la situazione potrebbe diventare sempre più soddisfacente in base al trend di mercato. Le vetture elettriche sono ormai il futuro e non ci si può più nascondere dietro a un dito. Di conseguenza, l’Italia è tenuta ad adeguare le proprie infrastrutture a una tendenza inarrestabile.


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