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Riscoperte le catacombe di San Basilide

Vicino a Castel di Guido nel XIII Municipio

Le informazioni su Basilide sono poche in quanto le tre passiones che lo riguardano sono tardive e quindi non sono considerate attendibili.

Cerchiamo quindi di ricostruire una “storia attendibile” della vita di Basilide.

Secondo la Historia Ecclesiastica, scritta da Eusebio (265- 340), Vescovo di Cesarea, Basilide nasce a Alessandria d’Egitto in una data imprecisata del II secolo, probabilmente tra il 180 e il 185. Frequenta all’inizio del III secolo (probabilmente nel 201-202) la famosa Scuola di Alessandria, dove tra gli insegnanti c’è un giovanissimo Origene (185-254), poi diventato un famoso filosofo e teologo cristiano. Basilide è affascinato dalle sue lezioni e dai suoi insegnamenti sul Cristianesimo. Tanti studenti di Origene si convertono al Cristianesimo e numerosi subiscono il martirio per non abiurare alla loro fede religiosa.

Successivamente Basilide si arruola nell’esercito romano ed è inviato a Roma, dove svolge la funzione di “guardia carceraria”. In particolare accompagna i Cristiani al luogo, fuori della città, in cui devono essere giustiziati, perché rifiutano di abiurare la loro fede, durante la persecuzione dell’imperatore Settimio Severo (193-211).

Un giorno imprecisato dell’anno 202 è incaricato dal giudice Aquila di accompagnare la giovane e bellissima cristiana Potamiena nel luogo in cui deve essere giustiziata, insieme alla madre Marcella, perché hanno rifiutato di abiurare la loro fede, nonostante le torture subite.

Secondo una fonte letteraria Potamiena è una schiava, che ha rifiutato di avere “rapporti” con il suo padrone, il quale, per questo motivo, l’ha denunciata. Inoltre, il giudice la minacciata di farla violentare dai gladiatori se non abiura. La giovane però rimane ferma nella sua fede e quindi il giudice, anche se è rimasto molto colpito dal suo comportamento e dalla sua fierezza, la condanna a morte, mediante immersione nella pece bollente.

Durante il viaggio verso il luogo del martirio, Basilide allontana le persone che oltraggiano la giovane. Potamiena è molto colpita ed anche commossa dal comportamento di Basilide e gli promette, che quando arriverà in Paradiso, al cospetto di Dio, avrebbe interceduto per lui, considerata la bontà dimostrata verso di lei. Potamiena e la madre Marcella affrontano il martirio con serenità: sono immerse nella pece bollente e muoiono fra atroci sofferenze, dopo alcune ore.

Tre giorni dopo Potamiena appare in sogno a Basilide e gli pone in testa una corona e gli dice che ha ottenuto da Dio la Grazia della sua “salvezza” (cioè la sua conversione al Cristianesimo) e che presto sarebbe venuta a prenderlo per portarlo in Paradiso.

Alcuni giorni dopo Basilide rifiuta di prestare giuramento davanti agli idoli pagani, dichiarando di essere cristiano, alla presenza dei suoi commilitoni, che si meravigliano molto di questa sua decisione. È condotto dal giudice Aquila, davanti al quale conferma di essere cristiano. Pertanto è condannato a morte ed imprigionato in attesa della esecuzione della condanna. Il giorno prima di essere giustiziato è battezzato in carcere, probabilmente da un cristiano detenuto insieme con lui.

Subisce il martirio, mediante decapitazione, in un giorno imprecisato dell’anno 202, al XII miglio della Via Aurelia, nella località di Lorium (tra l’antico Casale della Bottaccia ed il borgo medioevale di Castel di Guido, nell’attuale XIII Municipio), dove c’era la prima mansio (cioè la prima stazione per il cambio dei cavalli e per il ristoro dei viaggiatori) sulla strada consolare uscendo da Roma. Il suo corpo è sepolto sul posto e ben presto la sua tomba è oggetto di pellegrinaggio.

Nel quarto secolo sul sepolcro di Basilide è costruita una Basilica, a lui dedicata, che diventa sede della Diocesi di Lorium, trasferita all’inizio del VI secolo a Selva Nera, sulla Via Boccea, (vicino all’odierno abitato di Casalotti), dove c’è la Basilica intitolata alle giovani sorelle Rufina e Seconda, martirizzate il 10 luglio 257. Per questo motivo la località ha preso il nome di Selva Candida.

Vicino al sepolcro (e quindi alla Basilica) ci sono le Catacombe di Basilide, in quanto i Cristiani dei primi secoli desiderano essere sepolti vicino alla tomba di un martire.

Durante il Medioevo Basilide è venerato come Santo in due Basiliche: la prima, eretta a Lorium, sul suo sepolcro, al XII miglio della Via Aurelia, che è citata nell’Itinerario Malmesburiense (redatto nel XII secolo dal monaco benedettino inglese Gregorio di Malmesbury); la seconda, ubicata sulla Via Merulana, restaurata dal Papa Leone III nel IX secolo. Entrambe le Basiliche sono scomparse da secoli, tanto che se ne è perso il ricordo e quindi non se ne conosce l’esatta ubicazione, come anche delle Catacombe.

Alcune reliquie di Basilide si trovano nella Cappella dell’Assunta della Chiesa di S. Maria presso San Celso a Milano. Altre reliquie si trovano nell’Abbazia di Basilide, a S. Michele Cavana (per questo la Basilica è chiamata anche Badia Cavana), che è una Frazione di Lesignano dei Bagni (Parma).

San Basilide è ricordato il 28 giugno, insieme a Potamiena, alla madre Marcella e ad altri 6 discepoli di Origene, nel Martyrologium Hieronymianum (Martirologio Geronimiano o Gerolimiano, perché attribuito erroneamente a San Gerolamo), che è il più antico catalogo dei martiri cristiani risalendo al IV secolo, mentre nel Martyrologium Romanum (Martirologio Romano), approvato dal Papa Gregorio XIII nel 1584, è commemorato il 30 giugno. Però, molto probabilmente, il suo dies natalis è il 12 giugno, come scritto nel Capitulare Evangeliorum di Wurzburg, che risale al VII secolo.

San Basilide è il patrono delle guardie carcerarie (agenti di custodia) in base al Decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 2 settembre 1948.

Nel maggio 2020 l’associazione Cornelia Antiqua ha avviato, in collaborazione con l’associazione Sotterranei di Roma una “campagna di censimento” finalizzata alla ricerca delle vestigia archeologiche del territorio di Roma Nord, in particolare dei Municipi XIII e XIV.

È stata quindi incaricata l’archeologa P.G. di effettuare uno studio bibliografico su documenti antichi per individuare con una certa approssimazione l’area nella quale potevano trovarsi le Catacombe di San Basilide. Successivamente, l’associazione Cornelia Antiqua ha effettuato vari sopralluoghi nell’area individuata, per scoprire il luogo in cui molto presumibilmente c’erano le Catacombe.

Nella primavera 2022, l’associazione Cornelia Antiqua, con l’autorizzazione della competente Soprintendenza Archeologica di Roma ed insieme all’archeologo dott. Alessio De Cristofaro, ha proceduto a fare dei sondaggi, levando la terra di riporto, che hanno confermato il ritrovamento delle Catacombe. In seguito si è proceduto allo scavo e le Catacombe sono ritornate alla luce, in un luogo vicino all’antico sito di Lorium. Vicino ad esse è stata rinvenuta una struttura in muratura, ancora oggetto di studio per definirne la natura, che potrebbe essere l’antica Basilica di San Basilide.

La scoperta è stata oggetto di una relazione fatta dal dott. De Cristofaro al XII Congresso Nazionale di Archeologia Sacra, tenutosi a Roma il 20-23 settembre 2022.

L’associazione Cornelia Antiqua confida che entro il 2023 si avvii l’iter per il restauro delle Catacombe e la sistemazione dell’accesso, in modo che possano essere aperte alle visite guidate da parte dei cittadini per il Giubileo 2025.


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