Rivolta al carcere di Regina Coeli: armi e alcol sequestrati, 80 detenuti coinvolti

Il sindacato lancia l'allarme: "Le carceri si confermano una polveriera pronta a esplodere alla minima scintilla"

Momento di tensione al carcere romano di Regina Coeli durante una perquisizione effettuata oggi, 27 giugno. Nelle celle sono state rinvenute armi rudimentali come bastoni e pezzi di ferro affilati, oltre a grappa autoprodotta.

La scoperta ha scatenato la reazione di circa 80 detenuti della quarta sezione, che si sono rivoltati appiccando il fuoco e distruggendo diverse celle. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri per sedare la rivolta. Fortunatamente, non si registrano feriti né tra i detenuti né tra il personale.

L’episodio ha acceso i riflettori sulle condizioni critiche del carcere, già denunciate dai sindacati di Polizia penitenziaria. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ha parlato di “polveriera pronta a esplodere” e ha chiesto al governo un intervento immediato per sfoltire le carceri, assumere più personale e garantire adeguata assistenza sanitaria ai detenuti.

Anche la Fns Cisl Lazio ha sottolineato la grave carenza di organico nel carcere, con 188 unità in meno rispetto al previsto. Il segretario generale Massimo Vespia ha lanciato l’allarme per l’imminente stagione estiva, che potrebbe aggravare la situazione a causa del sovraffollamento e delle carenze di personale.

Le richieste dei sindacati si concentrano su:

  • Sfoltimento della popolazione carceraria: Ridurre il numero di detenuti per attenuare il sovraffollamento.
  • Assunzioni straordinarie di personale: Incrementare il numero di agenti di polizia penitenziaria per garantire la sicurezza all’interno delle carceri.
  • Miglioramento dell’assistenza sanitaria: Garantire ai detenuti, soprattutto a quelli con problemi psichiatrici, adeguate cure mediche.
  • Riforme strutturali: Intervenire con riforme complessive per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri.

L’episodio di oggi al Regina Coeli evidenzia ancora una volta l’urgenza di affrontare le criticità del sistema carcerario italiano per garantire la sicurezza e la dignità dei detenuti, oltre che la tutela del personale di polizia penitenziaria.


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