

Schierati anche gli agenti della Polizia Fluviale, che vigilano sul Tevere e le sue banchine, mentre decine di pattuglie supplementari sorvegliano le vie d’accesso al Vaticano
Non appena è giunta la notizia della scomparsa del Santo Padre, si è subito messa in moto la macchina della sicurezza.
A Roma, il Centro per la Gestione della Sicurezza dell’Evento è stato attivato “a vista” all’interno della Sala Operativa della Questura, trasformandosi nel cuore pulsante del coordinamento per affrontare le prossime, intense giornate di afflusso.
Una vera e propria task force interforze, composta da Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Locale, è già all’opera per gestire in tempo reale ogni fase di questo momento delicatissimo per la Capitale.
Fin dai minuti immediatamente successivi all’annuncio, folle di fedeli hanno iniziato a radunarsi nelle zone attorno al Vaticano, con particolare intensità nei pressi di Piazza San Pietro.
Il Questore di Roma, in accordo con il Prefetto, ha dunque rafforzato e rimodulato i dispositivi di controllo del territorio, intensificando la presenza delle forze dell’ordine in tutti i punti sensibili.
L’intero sistema di sicurezza si inserisce e si integra con le misure già operative per il Giubileo del 2025, ma con un occhio attento in più: oltre alla prevenzione di reati predatori, il focus è ora anche su ogni possibile rischio legato alla grande concentrazione di persone.
Schierati anche gli agenti della Polizia Fluviale, che vigilano sul Tevere e le sue banchine, mentre decine di pattuglie supplementari sorvegliano le vie d’accesso al Vaticano.
Questo piano rafforzato proseguirà senza sosta fino al giorno dei funerali di Papa Francesco, previsti per sabato 26 aprile. Per quella data, è già in preparazione un piano sicurezza dedicato.
Intanto, proseguono le attività di coordinamento con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e sotto la supervisione del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.
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