Sarebbe anche un “Trambike” la Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina

Intervista a Dario Piermarini, tra gli organizzatori della manifestazione di sabato 12 marzo per la realizzazione dell’infrastruttura tramviaria

Dario Piermarini è il portavoce del “Settimo biciclettari”. E’ tra gli organizzatori della manifestazione di sabato 12 marzo 2016 per la realizzazione dell’infrastruttura tramviaria Saxa Rubra – Togliatti – Laurentina. Il Tram, com’è noto, farebbe rete con le altre linee su ferro incrociandole: Ferrovia Roma Nord, Fl1, Metro B1, Metro B, Fl2, Tram Prenestina, Metro C, Tramvia Termini –Centocelle, Metro A, Fl4-6-7-8 Metro B Laurentina. Inoltre connetterebbe un bel po’ di verde, grandi parchi e aree naturali: Riserva naturale della Marcigliana, Parco delle Sabine, Parco Talenti, Parco Petroselli, Parco Urbano di Aguzzano, Riserva  naturale della Valle dell’Aniene, Parco Giovanni Palatucci (Tor Tre Teste), Parco di Centocelle, Parco degli Acquedotti e quello che lo comprende dell’Appia antica, tutti ricchi anche di presenze archeologiche e storiche di grande valore.

Saxa Rubra-Togliatti-LaurentinaE’ del tutto naturale pensare, nella prospettiva di un potenziamento della “mobilità dolce”, che accanto all’infrastruttura su ferro ce ne sia anche una su bici. Attualmente su un tratto di viale Togliatti c’è una pista ciclabile scarsamente utilizzata che presenta numerosi problemi per l’attraversamento degli incroci stradali. La bicicletta deve potersi sposare col tram lungo un percorso che potrebbe diventare un pezzo di quel GRAB, Grande raccordo anulare delle biciclette, di cui si va discutendo anche a livello del Ministero delle infrastrutture diretto dal ministro Delrio. Come si sta evidenziando, mentre si procede alacremente nella preparazione della manifestazione del 12 marzo, il Tram Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina si arricchisce sempre più di nuovi significati.

Dario Piermarini
Dario Piermarini

Da elemento strategico della più immediata “cura del ferro” a quello di “Tram della partecipazione” per le modalità partecipative dei cittadini dettate dalla delibera 37/06 con cui il progetto dovrebbe essere costruito. Da “Tram verde” per le aree e i parchi che collegherebbe, a elemento della riqualificazione delle periferie dentro il GRA. Fino a riproporsi come un “Trambike”, in quanto potentemente sinergico con la “mobilità dolce” sulle due ruote.

Di questo abbiamo voluto parlare con Piermarini che dell’uso della bicicletta, per trasporto e diporto, ha fatto la sua missione di vita.

Dario, voi siete tra gli organizzatori della biciclettata del 12 marzo per riproporre l’attuazione della delibera d’iniziativa popolare 37/06 con  la realizzazione di un’infrastruttura tramviaria Saxa Rubra – Togliatti – Laurentina. Attualmente lungo parte di viale Togliatti c’è già una pista ciclabile nello square centrale. Che rapporto dovrebbe esserci fra questa tramvia e la bici? Complementare o concorrenziale?

Seppur privilegiando gli spostamenti in bici rispetto a ogni altra forma di mobilità, considero il tram una forma nobile di trasporto pubblico e la sua realizzazione deve essere assolutamente messa tra le priorità della città. E’ un mezzo di trasporto universale, adatto ai giovani e ai meno giovani, a chi ha difficoltà motorie, a chi non ha o non vuole usare l’automobile. Vorrei che s’iniziasse a parlare a livello politico di come ripristinare la rete tranviaria di Roma che, a partire dagli anni Cinquanta, è stata lentamente ma inesorabilmente smantellata a favore del trasporto privato. Questo ha portato alla Roma che viviamo ogni giorno, intrappolata nelle auto e nello smog. E’ tempo di invertire questa spirale negativa, le persone, ormai, se ne rendono conto e vorrei che questi temi fossero anche al centro dei dibattiti politici.

Il “Tram dei Parchi” come l’abbiamo amichevolmente ribattezzato con il Comitato Promotore dell’iniziativa, assolve a questa funzione, considerando che collega tutto il quadrante Est di Roma e intercetta, lungo il suo percorso, decine e decine di interscambi con altre linee metro, auto e stazioni ferroviarie. E’ chiaro che di fronte ad un’infrastruttura di tale portata, l’interesse strategico per la mobilità romana è prioritario rispetto a tutto il resto.

Tuttavia credo che ci siano degli ampi margini progettuali per realizzare, lungo il tracciato del tram, anche una pista ciclabile così come accaduto, ad esempio, nel corridoio Laurentina – Tor Pagnotta. Il passaggio del tram nello square centrale consentirebbe, ad esempio, di rendere disponibili per la mobilità dolce le corsie preferenziali che ci sono ora. Il “Settimo biciclettari” ha dato la massima disponibilità per avviare un confronto partecipato tra Istituzioni e cittadini.

La “mobilità dolce” su due ruote non è semplice a Roma. La “città dei sette colli” con le sue salite non è come le città della Pianura padana. Nell’Urbe spostarsi sulla bicicletta come mezzo di trasporto sembra più una prerogativa di giovani che di persone di età avanzata. Non credi?

E’ una buona domanda, Aldo. Da piccolo vedevo con mio padre un poliziesco molto famoso: “Sulle strade di San Francisco” e restavo impressionato dagli inseguimenti al cardiopalma lungo le vie della città che sembravano montagne russe. Qualche tempo fa, andai per curiosità sul sito della SFMTA  (l’Agenzia di trasporto municipale di San Francisco) perché mi ero posto la tua stessa domanda. Trovai questa mappa della ciclabilità cittadina:

https://www.sfmta.com/maps/san-francisco-bike-network-map

Certo oggi Il problema è superabile con le bici elettriche a pedalata assistita. Io le vedo quando vado in montagna in val di Fassa. La polizia urbana in quei paesi ne è dotata. Ma torniamo alla tramvia Saxa Rubra – Togliatti – Laurentina. Come lo vedresti un affiancamento di bikesharing?

Sarebbe un connubio perfetto perché realizzerebbe quell’intermodalità su cui sono incentrate le politiche europee per la mobilità sostenibile e qui arriviamo a un punto a me molto caro: i finanziamenti comunitari. Con il coinvolgimento della Regione Lazio e di tutti i livelli istituzionali, il progetto del tram dei Parchi, proprio per la sua valenza infrastrutturale e per il basso impatto ambientale, potrebbe essere largamente finanziato dall’Europa.   

Girando per la città ho notato che molte persone usano biciclette con ruote piccole e piegabili atte a essere portate anche su autobus, tram e metro. Scusa la digressione, ma questo “arrangiarsi” per aggirare il divieto di portare bici normali sui mezzi pubblici, mi ha fatto venire in mente la proibizione della bicicletta decretata dai tedeschi durante l’occupazione di Roma, perché era diventato il mezzo col quale i gappisti partigiani compivano le loro audaci azioni. Allora i romani misero accanto alla ruota posteriore un piccolo braccio con una ruota più piccola, il più delle volte un semplice barattolo, trasformando la bici in un triciclo, beffando così tedeschi e fascisti. Ora, invece, due piccole ruote piegabili sono meno ingombranti di una valigia e consentono di salire sul mezzo pubblico. Che ne pensi?

Vivendo a poca distanza dalla “borgata ribelle” del Quadraro, questa tua digressione è quanto mai gradita e interessante. Sulle pieghevoli ho un rapporto di amore-odio. Ne ammiro la meccanica e la comodità d’uso perché ci sono pieghevoli come le Bromton che sono dei capolavori d’ingegneria, anche se non ne apprezzo molto l’estetica, ma questo è un gusto personale.

Tornando alla tua domanda, le pieghevoli assolvono in pieno la funzione d’intermodalità di cui parlavamo prima: parto in bici, prendo il tram, l’autobus, la metro, scendo e torno ad usare la bici. Come direbbe George Clooney: what else?

Il percorso ciclabile Saxa Rubra – Togliatti – Laurentina integrato alla tramvia potrebbe essere un pezzo del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle biciclette?

Il GRAB non ha ancora un tracciato definitivo, ma da quello che ho potuto leggere nella documentazione esistente, una parte di questa ciclovia coincide con il tracciato del tram e questo è un punto estremamente positivo, considerato che il GRAB è un progetto già finanziato dal Ministro Delrio.

La cosa importante, come abbiamo detto in più occasioni, è rimettere “sui binari” questo progetto e sono convinto che la manifestazione di sabato 12 marzo porterà centinaia e centinaia di persone a sostenere il tram dei Parchi.

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Un commento su “Sarebbe anche un “Trambike” la Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina

  1. Sono ormai mesi che seguo il progetto del GRAB e su Internet si parla solo di come dovrà essere il percorso.
    Quello di cui non si parla mai è:
    1) Notizie circa l’effettivo avanzamento dei lavori, se e quando cominceranno, come proseguono e se e quando finiranno.
    2) Una volta pronto il GRAB ci sarà una segnaletica che guiderà i ciclisti sul percorso?
    3) Sarà garantito un servizio di manutenzione adeguato nel tempo, o finirà come le strade con le “proverbiali” buche, senza che nessuno se ne interessi?
    4) Sento voci di zone non sicure. il tratto sul Tevere devi stare attento a barboni che vivono sotto i ponti che ti aggrediscono, al Parco dell’Aniene raccomandano di andare almeno in due per la presenza di accampamenti nomadi.
    5) Per ultimo, l’ex assessore Esposito non mi era simpatico, ma alcune obiezioni erano fondate: quando i parchi sono chiusi dove passano i ciclisti? Tratti su strada con righe disegnate per terra sono comunque pericolosi; io stesso avrei paura a pedalare con il timore che una macchina dietro mi prenda in pieno.
    Grazie della cortese risposta

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