

Il mistero di una vita vissuta a modo suo
Ogni pomeriggio una voce acuta e stridula si alza dalle strade. Non saluta, la signora di mezza età parla sempre a voce alta, ma con nessuno. Qualche volta litiga, senza motivi apparenti
Tutti i giorni, in quelle tre ore pomeridiane, è un fiume di pensieri a voce alta, il suo monologo si diffonde nelle vie e nei vicoli senza un destinatario apparente. Nella sua casa, vissuta per poche ore, non entra nessuno. La porta di accesso sembra non aprirsi mai del tutto.
Una volta che è dentro casa cosa fa? Perché grida quando parla?
Cosa la spinge ad avere solo piante grasse? Dove va il resto del tempo se non è a casa? Perché cammina lentamente? Perché scompare nell’ombra delle altre case? Quel sacco di spazzatura in mano dove lo getta?
Sul retro della sua casa ha un orto di pochi metri quadri con un cancelletto di metallo che cigola, c’e’ erba spontanea tra i sassi e lo sterrato, ci sono vasi di plastica colorati o di metallo o di coccio con piante grasse.
Questa donna è “custode” dell’incuria in cui versa il suo pezzetto di terra, dove non ci sono fiori, dove non ci sono colori.
Parla con affetto solo al suo gatto grigio, che riceve crocchette e attenzioni. Parla all’albero di ulivo, ai cui rami sono appesi altri vasi di piante grasse. Parla alle pareti della sua casa o ai muri perimetrali del suo orto.
Un suo vicino, che la conosce bene, mi ha detto “questa signora non soffre di solitudine e isolamento e sembra non abbia problemi personali. Da sempre vive in questo modo, ha trovato conforto in questa sua routine. Vive con il suo mondo interiore e le sue credenze personali, a cui lei da un importante significato. Sicuramente affronta una realtà difficile da gestire. Ogni sua azione ha una sua logica personale e una sua motivazione”.
Quando la sera abbandona la sua casa, la sua voce si perde tra le strade. Con il suo passo lento e incerto si porta dietro il mistero della sua vita, un enigma che meriterebbe delle risposte. Ma nessuno gli dà attenzione.
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