Stranezze di città, l’albero di fico spontaneo in viale delle Orchidee a Centocelle

Pedalata cicloturistica da Tor Tre Teste verso il profumo dei tigli e l’ombra dei pini

Nel silenzio 

all’ombra di un tiglio

la luce dell’ultimo sole

danza tra le foglie,

magia dell’incanto.

Per un momento

i pensieri svaniscono

Il profumo del tiglio è un profumo fiorito, leggermente narcotico ed eccitante.
Si spande nell’aria, è un avvolgente incanto odoroso che annuncia l’arrivo dell’estate.

In viale delle Orchidee, che inizia in via delle Palme, attraverso via dei Gelsi, e termina a via delle Acacie, o viceversa, sono ben visibili questi grandi alberi longevi e dal profumo gradevole. Poche centinaia di metri di strada li accolgono sui lati che guardano verso via dei Castani e viale Palmiro Togliatti. Sul marciapiedi di centro strada ci sono dei maestosi Pini.

In questa parte di Centocelle le strade sono caratterizzate dalla particolare toponomastica che dà il nome di piante e fiori alle strade  e alle piazze del quartiere.

Piazza e via dei Pini, via delle Palme, via dei Ginepri, via delle Rose, via dei Castani, piazza delle Iris, piazza e via dei Gerani, via degli Olivi, via dei Ciclamini, via delle Betulle, via dei Frassini, via dei Faggi, via dei Noci, via dei Lauri, via delle Albizzie, via delle Robinie, via dei Platani, via dei Lauri, via delle Azalee.
E tante altre ancora.

Pedalando con la mia bicicletta dentro Centocelle, ho trovato la “stranezza di città” di oggi


Mi è passato un veloce pensiero, non c’è una via o un viale o un vicolo o una piazza nel quartiere di Centocelle dedicati all’albero di fico.
C’è vicino a piazza Navona una piazza e un vicolo del Fico, ma è un’altra questione e una zona ben lontana.
Era ottobre del 2022, il giorno 11 per la precisione, l’albero di fico l’avevo già fotografato ed era in mezzo alle macchine parcheggiate, vicino al marciapiedi centrale, in viale delle Orchidee (vedi foto sopra).
A distanza di quasi due anni l’ho ritrovato cresciuto e l’ho fotografato di nuovo (vedi foto sotto).


Un rigoglioso albero di fico spontaneo in mezzo ai pini e ai tigli.
Non molti anni fa, nelle vicinanze del marciapiedi centrale di viale delle Orchidee, un seme di fico aveva attecchito nell’asfalto stradale.
Forse un passante, non rispettoso dell’ambiente, aveva gettato l’avanzo di un frutto di fico che stava mangiando.
Chi parcheggiava le automobili in quegli anni, sentiva spesso qualche scricchiolio vicino al marmo del marciapiedi.


All’improvviso saltò fuori il germoglio di una pianta di fico tra l’erbaccia spontanea e l’immondizia non raccolta (vedi Foto sopra).


L’alberello di fico stava uscendo piano piano dal terreno, di fianco ai grossi alberi già presenti (vedi foto)

I tigli e i pini, che dalla loro altezza, vedevano quello strano alberello, iniziarono a molestarlo, urlarono che non lo volevano vicino a loro.
Il piccolo alberello di fico tutti i giorni veniva preso in giro, finché, sfinito da tutto quell’accanimento contro di lui, chiese all’operatore del servizio giardini, che lavorava al Forte Prenestino, di essere tagliato.
Il giardiniere lo vedeva brutto come alberello, ma non lo tagliò , decise che il fico doveva vivere in pace nel suo posto, che non aveva nemmeno scelto.
Il piccolo alberello si considerava fortunato ad essere così brutto, tra i tanti alberi belli del viale ma solo, tutti i giorni e tutte le notti, tra le macchine in sosta.
Dal basso vedeva gli uccelli bianchi che volavano nel cielo, piccioni e gabbiani, rimase estasiato dal loro chiarore.
Vide anche uccelli neri, erano cornacchie e corvi.
Sono passate le stagioni, sono passati gli anni, anche le altre persone hanno iniziato a notarlo e gli danno il benvenuto, felici di vedere un albero di fico in viale delle Gardenie, in compagnia ai grandi tigli e pini.


Nella mitologia greca il tiglio era simbolo di accoglienza e amore, come quello tra Filemone e Bauci, i due amanti che Zeus consacrò all’eternità trasformandoli in quercia e in tiglio, uniti nel tronco.


Nell’Antico Testamento il fico insieme con la vite era simbolo non solo di fertilità, ma anche di vita gioiosa.

“Nessuna nazione alzerà la spada contro un’altra nazione e non impareranno l’arte della guerra. Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite e il fico, e più nessuno li spaventerà”


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Un commento su “Stranezze di città, l’albero di fico spontaneo in viale delle Orchidee a Centocelle

  1. Molto più probabile che un passero o altro uccello abbia mangiato un fico e poi abbia rilasciato i semi con i suoi bisogni ( E’ questo un modo, come quello dei semi trasportati dal vento ,di concimazione )

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