Stranezze in città, la statua dell’Abate Luigi

In piazza Vidoni nel rione Sant’Eustachio

Sul basamento della statua dell’Abate Luigi si legge l’iscrizione dello storico Giuseppe Tomassetti, fatta incidere dal Principe Giustiniani- Bandini, uno dei proprietari di Palazzo Vidoni:

“Fui dell’antica Roma un cittadino, ora Abate Luigi ognun mi chiama. Conquistai con Marforio e con Pasquino nelle satire urbane eterna fama, ebbi offese, disgrazie e sepoltura, ma qui vita novella e alfin sicura”.

In piazza Vidoni ci sono arrivato con la mia bicicletta polivalente, sono partito da Tor Tre Teste di sabato mattina 25 maggio 2024, con l’intenzione di percorrere in solitudine quello che sarebbe stato il palcoscenico del Giro d’Italia 2024, la domenica pomeriggio del 26 maggio. 

Ho pedalato nel centro di Roma, da porta Ardeatina, largo Terme di Caracalla, piazzale di Porta Capena, via di San Gregorio, piazza del Colosseo, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio, largo di Torre Argentina. 

Ho girato a sinistra e mi sono fermato a piazza Vidoni, lato della Chiesa di Sant’Andrea della Valle.

Davanti a me la “stranezze in città” del giorno. 

Scendo dalla sella della mia bici nei pressi nell’angolo transennato dal ferro battuto e da fioriere di marmo che, a dire il vero, occupano un piccolo percorso pedonale. 

Un angolo pieno di erbaccia incolta,  erbaccia che riempie anche tutte le fioriere di marmo. Un angolo dove sono depositate per terra molteplici bottiglie di birra vuote,e per dirla tutta anche tanta pipi sul muro e sul selciato.

Negli anni passati era già stato portato a termine un restauro conservativo della statua. 

L’abate Luigi già allora versava in condizioni precarie. La testa era già stata rubata e sostituita più volte. Posizionata male sul tronco e stuccata peggio. Ricoperta di cacca di uccelli e di macchie che ricoprivano tutte le superfici.

Sono passati degli anni, non secoli, e sabato abbiamo fotografato la scultura dell’Abate Luigi, che è una delle celebri “statue parlanti” nel centro storico di Roma. 

È di nuovo priva della testa, atti di vandalismo o furto?. 

L’Abate Luigi, così chiamato, pare somigliasse ad un arguto sagrestano della vicina chiesa del Santissimo Sudario. 

L’Abate Luigi divenne, insieme ad altri personaggi del tempo, Marforio, Babuino, Facchino, Madama Lucrezia, Pasquino, l’originale portavoce del dissenso del popolo romano, che, di notte, vi apponeva “le pasquinate”, cartelli satirici anonimi da poter essere letti dai passanti il mattino seguente.

La statua, di epoca tardo imperiale, raffigurante un uomo togato, forse un magistrato o un senatore romano, fu ritrovata alla fine del Cinquecento nelle fondamenta di Palazzo  Vidoni.

Subì numerosi trasferimenti, originariamente posizionata nel Palazzo Caffarelli-Vidoni, poi nel cortile di Palazzo Chigi, successivamente in una nicchia dello scalone di Palazzo Caffarelli-Vidoni, negli anni Venti del secolo scorso fu definitivamente collocata di fianco alla Basilica di Sant’Andrea della Valle.

Abate Luigi, altro….. non scrivo. C’è la nostra fotografia.


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