Stranezze in città: le parole, gli atti e i gesti sono importanti, in Viale Ciamarra
I piccoli studenti ce lo spiegano con i loro disegniBasta un si a farci felici e un no a renderci tristissimi. Basta un brava o bravo a tirarci su e un impedito o impedita a buttarci giù.
Anche questa mattina ho pedalato per la città.
Nel viale più tranquillo che ci possa essere nella zona sud est di Roma, dove passeggiano mamme con bambini, anziani, persone con cani al guinzaglio, dove c’è un percorso ciclabile e pedonale, dove ci sono semafori per gli attraversamenti stradali, ho incrociato “l’uomo” frettoloso e disattento sullo scooter che ha investito me e la mia bicicletta.
“Poverino” il motociclista, un moscerino nell’occhio l’ha distratto e non mi ha visto mentre percorrevo il tracciato ciclabile.
Non è successo nulla a me e alla bicicletta, per fortuna. Mi ritrovo però a confermare che sulla strada le macchine vedono il ciclista, sulle ciclabili lo ignorano.
Pochi passi e vado a far visita “ar nasone”, che sgorga acqua fresca, alzo gli occhi e trovo le “stranezza di città”: un disegno raffigurante un sacco nero e chiuso, che evidenzia le parole NON GENTILI; un disegno di una margherita e i suoi petali, che evidenzia le parole GENTILI; un disegno che raffigura “ un mister” e dei bambini che giocano al calcio, che evidenzia una frase NON GENTILE.
Una mamma con bambino sul passeggino si è avvicinata e mi ha chiesto se stavo bene, aveva visto lo scooter venirmi addosso.
Vedendomi anche assorto a guardare i cartelli, mi ha spiegato che li hanno apposti delle bambine e dei bambini delle scuole medie.
I piccoli studenti hanno voluto spiegare, con i disegni e delle foto (che ho oscurato) che quando usiamo una parola NON GENTILE possiamo ferire, scoraggiare, trasmettere al nostro interlocutore sensazioni negative, mentre quando usiamo una parola GENTILE, la stessa… si spiega da sola.
I piccoli studenti hanno voluto anche spiegare gli atti o i gesti NON GENTILI degli adulti verso i bambini.
Sarebbe proprio il caso di tappezzare, ricoprire, rivestire, foderare, addobbare, ornare, decorare tutte le vie e piazze di Roma con i tre disegni trovati viale Ciamarra, per far ricordare a tutti l’importanza delle parole, degli atti e dei gesti.
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