Stranezze in città, ma anche bellezze

In bici lungo il fascinoso Parco degli Acquedotti

I miei, iniziali, quindici chilometri in bicicletta del 16 marzo 2024 li ho vissuti nell’aria densa di profumi, alla vista dell’erba verde, di fronte agli alberi rigogliosi del Parco degli Acquedotti.

Con la mia bicicletta ho percorso i viottoli in sterrato del parco, che è vicino alla Chiesa di San Policarpo, nella zona dell’Appio-Tuscolano. 

Bellezza allo stato puro, tra i prati con vista sui Castelli Romani

Ho fotografato le calle, bagnate dall’acqua dell’antico Acquedotto Romano, con sullo sfondo le antiche arcate.

Ho fotografato altre calle rigogliose, vicinissime al ponticello pedonale e alla fonte di acqua che sgorga dalle mura poco lontane.

Ho fotografato la gialla ginestra, nata in mezzo agli alberi e con l’antico Acquedotto Romano che sembra ammirarla

Ho trovato e fotografato anche “la stranezza”, che non è certo pertinente il Parco degli Acquedotti. 

Lo è sicuramente per tutti gli altri parchi romani che non hanno ricevuto la “stupenda ed efficace” locandina, per essere affissa.

Sarà mia cura cercarla nei vari parchi di Roma che a mano a mano visiterò in bicicletta .

I miei successivi quindici chilometri li ho pedalati per tornare a Tor Tre Teste, passando a visitare il Quadraro Vecchio.

Un quartiere nato negli anni a cavallo tra il 1910 e 1920, fra via Tuscolana, via degli Angeli e via di Centocelle, con palazzine al massimo di tre piani. 

Ho trovato ciò che avevo letto, un’isola ambientale alla tutela della residenzialità e delle attività economiche, che ha conservato l’identità del quartiere e dei suoi abitanti.

Un quartiere interessato prevalentemente dal traffico locale. L’ho sperimentato circolando con la mia bicicletta.

Nel Quadraro Vecchio, vicino a via dei Quintili e all’inizio di via degli Arvali ho trovato e fotografato la seconda “stranezza” della giornata.

Via degli Arvali, strada a senso unico con all’inizio due cartelli stradali indicanti il limite di velocità a 30 km all’ora, altro cartello con il segnale di pericolo e l’indicazione “ostacoli in banchina”, altro cartello per il divieto di sosta sul lato sinistro, poi dosso in sampietrini e strisce pedonali per ben cominciare con il transito automobilistico.

Anche in questo caso “la stranezza” non è certo pertinente via degli Arvali con l’ottima segnaletica stradale.

Lo è per tutti i casi contrari, ad esempio: il dissuasore di velocità in via Davide Campari, a Tor Tre Teste, che da cinque mesi circa non è più funzionante.

Alleghiamo il link dell’articolo pubblicato da Abitare A il 1 marzo 2024, per le Autorità e per chi può avere il piacere di rileggerlo.

https://abitarearoma.it/riaccendete-il-dissuasore-di-velocita-in-via-davide-campari-a-tor-tre-teste/


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