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La manifestazione di mercoledì 21 dicembre 2016, la terza in dieci giorni, è stata convocata per evitare che l’attenzione si sposti da Tor Sapienza, per chiedere ancora una volta giustizia, legalità, sicurezza. L’emergenza criminalità è evidente a tutti e le istituzioni devono intervenire.
E’ iniziata intorno alle 15.30 in piazza Cesare de Cupis, ed è continuata per diverse ore sottolineando una situazione davvero insostenibile. I comitati di quartiere Tor Sapienza e Morandi Cremona si sono organizzati in un sit in pacifico, autorizzato e civile, prendendo volutamente le distanze da eventuali strumentalizzazioni politiche e da possibili azioni che non rispettino la legge e da slogan offensivi.
“Non siamo razzisti vogliamo legalità per tutti. Stiamo manifestando in modo pacifico”.
Dopo le feste andremo in Municipio, sono tutti immobili. Il degrado e l’illegalità stanno prendendo il sopravvento, altrimenti dopo c’è la guerra tra poveri“
“Se non ci date sicurezza, noi blocchiamo la città”
Queste sono alcune delle frasi ricorrenti che sono state pronunciate dalla folla che ha continuato lamentando che si vive tra scippi, stupri, campi nomadi, centri di accoglienza, occupazioni. Sono preoccupati, hanno paura i cittadini del quartiere.
“Quella ragazza cinese poteva essere una di noi” ha detto più di uno.
Si, poteva essere una figlia di Tor Sapienza. Poteva essere una di quelle tante ragazze che vivono qui, che respirano quotidianamente i fumi tossici, che vivono il degrado dei campi nomadi abusivi, la criminalità provocata dagli stessi, l’evidente problema del centro immigrazione, la spazzatura, la prostituzione. Poteva essere una di quelle ragazze che ieri hanno manifestato perché sono stufe di vivere in quartiere che amano ma che ormai è diventato una terra di nessuno.