Tre giovani per il recupero del Casale della Cervelletta

Studentesse di ingegneria edile-architettura alla Sapienza di Roma, se ne sono occupate con un progetto per l'esame di Restauro dei monumenti

Una novità positiva per la Cervelletta: un gruppo di 3 studentesse di ingegneria edile-architettura alla Sapienza di Roma, nel corso di quest’anno, si sono occupate del Casale per l’esame di Restauro dei monumenti.

Abbiamo esaminato gli elaborati di progetto sull’evoluzione del luogo e sul restauro del casale nonché delle idee molto interessanti sul riuso e abbiamo deciso di renderne partecipe la comunità che potrà giudicare questo eccellente lavoro. Saranno messe a disposizione le planimetrie per gli uffici del IV Municipio che potranno giudicare la fattibilità del progetto e i costi necessari.

«Nel corso dell’ultimo anno di ingegneria edile-architettura – scrive Annalisa in rappresentanza del gruppo di studio – abbiamo affrontato il laboratorio progettuale di restauro architettonico.
Ci veniva richiesto di scegliere un luogo di edilizia storica di interesse che presentasse concreti problemi conservativi, da restaurare e da valorizzare; la nostra scelta è ricaduta sul casale della Cervelletta, luogo in cui ci eravamo imbattute per caso due anni prima e che ci aveva colpito profondamente.
Il primo passo è stato tracciare un’evoluzione storica del territorio analizzando le trasformazioni avvenute a livello urbanistico nell’ area (T1) per poi passare all’ evoluzione tipologica dei casali romani (T2) e avere un quadro d’ insieme per comprendere al meglio l’evoluzione del casale della Cervelletta.
Dopo aver ricostruito cronologicamente la storia e l’evoluzione del casale (T3) siamo entrate nel merito dei singoli ambienti studiandone le funzioni che hanno ospitato (T7); soffermandoci poi sullo studio della torre e della facciata. (T8)
Siamo passate poi ad aspetti più tecnici concentrandoci sul prospetto d’ ingresso, quali l’analisi delle tipologie murarie (T9), l’individuazione dei materiali presenti (T10), per poi analizzarne il degrado (T11) al fine di individuare i relativi interventi di conservazione (T12) e presentare il nuovo aspetto della facciata dopo il restauro. (T13)
L’ obiettivo del corso prevedeva per le tempistiche di soffermarsi solo su alcune parti del casale sia per la parte di conservazione (per questo l’analisi è ricaduta sulla sola facciata) che per la parte di progettazione vera e propria.
La nostra proposta progettuale parte dall’individuazione delle maggiori criticità del luogo: la scarsa fruibilità degli ambienti interni e dei cortili e la mancata presenza di funzioni di interesse che possano renderlo un polo attrattivo per la nostra città.
Abbiamo quindi ipotizzato nuove funzioni per il casale che permettessero di sfruttarlo quotidianamente e sotto diversi aspetti prevedendo ambienti per la didattica quali biblioteca, e laboratori artistici e ambienti flessibili aperti al pubblico quali un piccolo auditorium e delle aree espositive. (T14 – T15)
Particolare attenzione è stata posta nei confronti dell’accessibilità dei luoghi da parte di tutti progettando una pavimentazione che risolva le attuali disconnessioni, irregolarità, e dislivelli di quella attuale.
La scelta è quindi ricaduta su un battuto di tufo, materiale compatibile a livello chimico con l’edilizia storica e in grado di adattarsi alla cromia e allo stile rustico del casale che abbiamo voluto mantenere. (T14)
La mancanza di un collegamento con il piano superiore delle stalle ci ha suggerito di prevedere un collegamento verticale in un ambiente limitrofo alla torre, e accedervi tramite un sistema di rampe e scale. (T16) Quest’ultimo è stato progettato inserendo del verde e delle sedute in modo da rendere il cortile minore un ulteriore punto di incontro.
Per l’interno ci siamo soffermate sulla progettazione di una sala espositiva all’ interno delle stalle. In particolare è stata posta l’attenzione sulle mangiatoie perimetrali che ci raccontano la funzione che il luogo svolgeva un tempo e nella proposta riacquistano valore diventando parte integrante dell’esposizione. (T17)

Annalisa Gulino, Gaia Del Vecchio, Ludovica Gianni »


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