Un successo il teatro de “La Primula” con Pinocchio

Interpretato dal laboratorio della storica Associazione di Centocelle al “Centrale Preneste” di via Alberto da Giussano

Per il secondo anno, la compagnia del  laboratorio teatrale de “La Primula” ha messo in scena “Pinocchio l’altra storia” di Giuseppe Vitolo, da lui rivista rispetto alla scorsa edizione, con il risultato di una migliore fluidità e d’un  maggiore effetto scenico.

Nel teatro “Centrale Preneste” di via Alberto da Giussano al Prenestino, in una serata nella quale Giove Pluvio ha dato il meglio di sé – ma senza impedire il “tutto esaurito” – la celebre favola di Collodi ha espresso un chiaro messaggio di solidarietà – connaturale alla Primula: non è possibile cambiare le cose da soli, né salvarsi da soli;  la semplice e bistrattata marionetta – pur con le sue ingenuità ed errori – si rivela altruista e, quando tutti sono in pericolo di vita, non esita a sacrificarsi per salvarli. Il mondo è imperfetto, ci conferma Giuseppe Vitolo: popolato da loschi figuri senza rispetto per l’ambiente; da carabinieri che truccano concorsi e rubano ai deboli; da grilli che si guardano bene dal fare quello per cui strepitano; da fate sfaticate che soltanto alla fine si ricordano di essere chi sono, ma solo alla fine…

L’Atto Unico rappresenta il mondo reale: imperfetto anche perché in esso si parlano linguaggi incomprensibili gli uni agli altri, senza che nessuno si sforzi di spiegarsi e di rinunciare  alle proprie idee; finché non “nasce” un’anima candida – cioè né buona né cattiva, – Pinocchio, il solo a parlare il linguaggio dell’amore, intelligibile a tutti. Nell’epoca dei robot e dell’intelligenza artificiale, l’artificiale si fa umano.

Le scene si sono susseguite con suggestivi cambi luce e con una evocativa colonna sonora; le battute incalzanti, a tratti improvvisate, hanno strappato al pubblico risate e applausi; la spontaneità ha reso autentica la finzione del teatro. Alla fine anche gli attori “più navigati” hanno ceduto alla commozione  e il pubblico, accortosi, ha raddoppiato gli applausi.

Oltre al regista, Giuseppe Vitolo, alle aiutanti-regista Stefania Ambrosi, Claudia Console, Elisa Barberini e Nicoletta Venanzi, alle costumiste Cristina Sgarra e Isabella Marcucci, alle scene del  laboratorio di scenografia, si sono esibiti gli  attori: Azzurra Morelli, ottima ed estrosa fata; Antonello Loreti, funambolico Pinocchio; Marina Fiaschetti, indimenticabile Grilletto der Tufello; Sara Vannacci e Chiara Avallone, bistrattate ragazze dai capelli turchini. Enrico de Lipsis, ha impersonato con convinzione e voce squillante l’amorevole Geppetto; Matteo Pifferi è stato l’inflessibile e preciso  commissario dei carabinieri, coadiuvato dagli appuntati  – volpe gatto e c. –  impersonati da un simpatico Andrea Perrone, dal presidente dell’Associazione Massimo Gargiulo, e da una frizzante Eva Saragani; Matteo Racciatti, è stato l’espressivo fratello e suggeritore fantasioso della giornalista scrittrice Raffaella, impersonata anch’essa da Eva Saragani; Silvia Incitti, era la maestra, decisa nella denuncia delle ingiustizie; Valentina Cannavale, era la  presidente dei grilli, finta inglese e autentica ciociara. Cristina Sgarra, si è calata nei suggestivi panni della navigata lumachina che cercava di mettere ordine, insieme alla debuttante compagna lumaca Giulia Praitano; l’energico e spontaneo Federico Roscilli, aveva il doppio ruolo di mastro Pino americano e di Lucignolo; Maurizio Rossi, calato inizialmente nei panni di Armando custode del Teatro, poi di uno stupefatto mastro Cerasa, accompagnato dal bravo e fidato aiutante Vincenzo Moccia, era infine nelle vesti del perfido Larcio- Gioacchino; insieme a lui, imbranate ma fidatissime, le  “compari” Luisa Carlomagno e Francesca Carlucci.  Antonella Vuia, era sia la squattrinata regista dello spettacolo, sia la pirotecnica aiutante di bottega di Geppetto; Emiliano Orlandi, impersonava il terribile Mangiafuoco e poi lo stentoreo banditore di paese; con lui c’erano le giovani  ed emozionate, ma bravissime, marionette danzanti Giulia de Luca, Valentina Binaco, Sara Sarti, Elisa Stridacchio. La brava Claudia Console trovava anche il tempo di essere il grilletto aiutante della fata, da lei  licenziato su due piedi,  e infine  si presentava come la giornalista Aurora Camiele, pronta a smascherare  le malefatte del paese dei Legnotti.

L’appuntamento è al prossimo anno, confidando negli spettatori attenti e soddisfatti, perché la loro pubblicità  possa rendere non solo il laboratorio teatrale, ma  “La Primula” tutta, una realtà  sempre più numerosa e utile al Territorio.


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