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Ventitrè anni per eseguire un decreto di demolizione di un manufatto abusivo

Sconfitta la politica dei ricorsi e delle carte bollate in viale Togliatti

Il proprietario dello storico vivaio Garden Center con sede in viale P. Togliatti ha dovuto alla fine cedere al corso della giustizia arrivata per dare esecuzione ad un decreto di demolizione per un abuso edilizio alle normative urbanistiche rilevato ben ventitrè anni fa.

vigiliInfatti è dal 1993 che è iniziata la tenzone tra il proprietario e l’istituzione locale. Una battaglia portata avanti a suon di ricorsi in tutte le sedi deputate. Si sa, la giustizia italiana è estremamente lenta quasi ad illuderti di poterla fare franca. Ma sui reati urbanistici non c’è prescrizione ed è così che quando pensi di avercela quasi fatta possono presentarsi sulla porta le forze dell’ordine con tanto di ruspa e camion.

Uno dei motivi per cui spesso le stesse non hanno seguito le ordinanze di demolizione va ricercato nella mancanza in bilancio delle risorse necessarie per eseguire in danno il lavoro, tant’è che in questo caso sembrerebbe che sia stato necessario un finanziamento regionale.

canaloneSe presso il Municipio Roma V si sia avviato un nuovo corso teso a riportare la legalità sul versante degli abusi edilizi è presto per dirlo, anche perché, diciamolo, una rondine non fa certo primavera. L’ ordinanza segue quelle emesse per la chiusura dei luoghi di Culto della Comunità Islamica di via delle Celidonie e via dei Gladioli e quella del Teatro Nuovo Planet di via R. Lombardi dove però dopo aver cacciato tre rom italiani dediti al recupero di metalli e una associazione di volontari che accudivano gratuitamente alcuni gatti e cani abbandonati e sequestrato la struttura chiusa fin dal 2006, hanno lasciato l’area semi-sommersa da rifiuti e materiali inquinanti.

aeoportoPer verificare però se veramente l’istituzione locale ha deciso di battersi fino in fondo per il rispetto delle leggi in materia urbanistica non ci resta che aspettare l’esecuzione di una Ordinanza di Demolizione che sembrerebbe emanata da tempo e che riguarda alcune costruzioni realizzate abusivamente nel canalone del parco di Centocelle già sede dell’ex campo Rom del Casilino 900, dove tra l’altro da un verbale redatto dalla Polizia Roma Capitale del Gruppo Casilino è stata evidenziata una modifica al piano di campagna con decine di metri cubi di materiale proveniente da lavorazioni stradali con cui sembrerebbero essere state anche interrate autovetture e parti di esse.

La musica è cambiata? Se si, non ci resta che attendere il suono di qualche altra nota.


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Un commento su “Ventitrè anni per eseguire un decreto di demolizione di un manufatto abusivo

  1. ORA LA CHIUSURA DELLE BARACCHE DEGLI AUTODEMOLITORI DI VIALE TOGLIATTI. NATURALMENTE A COERENZA DEVE RISPONDERE ALTRA COERENZA , A POCHI PASSI DA LI’ SONO STATI COSTRUITI BARACCHE E BARACCHINI DEL CENTRO SOCIALE CORTO CIRCUITO , NON SOLO VANNO ABBATTUTE MA CHIUSO IL CENTRO SOCIALE STESSO. CHI VUOLE FAR POLITICA VADA NELLE SEZIONI E CIRCOLI PREPOSTI NON IN CENTRI SOCIALI CHE POI VENDONO BIRRA, SALSICCE ….ETC…! FACCIO NOTARE CHE A VIA GUELFI O LI’ VICINO LA SERA SPECIE SE CI SONO RADUNI O PSEUDOCONCERTI AL CORTO CIRCUITO LE MACCHINE PARCHEGGIATE SPESSO NON FANNO PASSARE LE LINEE BUS 557, 559, 657, E I PSEUDOECOLOGISTI COMUNISTI DEL CORTO CIRCUITO VANNO IN MACCHINA IN TALE CENTRO SOCIALE CON TANTO DI SEVIZIO NOTTURNO CHE PASSA LI’ ACCANTO, ALLA FACCIA DELL’ECOLOGIA, SOLITI TEORICI DEL CAPITALISMO STALINISTA COMUNISTA. GIUSTO CHIUDERE IL VIVAIO E AUTODEMOLITORI ALLORA SIA GIUSTO SERRARE CHIUDERE IL CENTRO SOCIALE CORTO CIRCUITO O ANCHE QUESTA GIUNTA E’ INFARCITA DI SIMPATIZZANTI DEI CENTRI SOCIALI DI CORTO CIRCUITO.

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