Via Francigena del Sud modello sostenibile che valorizza cultura e identità

Presenti in Senato alla conferenza stampa sul progetto, il vicepresidente della Camera Rampelli e il senatore De Priamo

Si è tenuta il 15 febbraio 2024 pomeriggio nella sala Caduti di Nassirya del Senato, su iniziativa del senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, la conferenza stampa “La Via Francigena del Sud. Direttrice Prenestina-Casilina da Porta Maggiore a Gabii e oltre…”. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, Andrea De Priamo e il deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.

“Questa proposta è perfettamente sintonizzata sul tipo di turismo che vogliamo intercettare”, ha spiegato Rampelli. “Quello che viaggia alla scoperta del patrimonio ambientale e culturale in alternativa alle rotte di massa più battute, che valorizza i percorsi ciclopedonali, le vie da attraversare sostando nel sistema della ricezione diffusa, alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche, del turismo ‘lento’ in alternativa a quello globalizzato dove si salta dalla partenza alla destinazione espungendo il gusto per le mille sorprese che si possono conoscere nell’attraversamento”. Il vicepresidente della Camera ha dunque aggiunto: “Dobbiamo esserne consapevoli, investire, coordinare dal governo centrale alle regioni, alle città e ai municipi. La domanda turistica oggi è mutata ed è alla ricerca dell’originalità, dell’irripetibilità in alternativa al turismo standardizzato conosciuto fin qui. Abbiamo dato il nostro contributo in questa direzione – ha proseguito – con la proposta di legge atta a trasformare il Parco dell’Appia antica da regionale a nazionale. Roma e il Lazio in particolare hanno il grande vantaggio di possedere un prezioso sistema di parchi che parte dall’Arco di Costantino, apice del centro storico della capitale per giungere ai Parco dei Castelli romani e oltre, sviluppandosi dal parco della Caffarella, a quello degli Acquedotti, da Tor Fiscale a Tor Marancia, dal Divino Amore al Parco del Litorale, a quelli dei Monti Simbruini, degli Ausoni e degli Aurunci. Fino a Brindisi, attraversando più regioni e seguendo beni ambientali, naturalistici e storici lungo la Via Sacra”. Per Rampelli “investire per mettere in rete questo patrimonio inestimabile deve essere la vocazione di chi governa, nella consapevolezza di poter mettere a disposizione dell’intero pianeta un angolo unico di mondo per ora conosciuto solo da poche migliaia di amatori”.

De Priamo ha affermato: “Ci tenevamo a ospitare in Senato questa iniziativa perché ritengo il tema meritevole della massima attenzione. È significativo l’impegno congiunto di due Municipi di Roma, il V e il VI: ciò può rappresentare un modello, considerando anche il differente orientamento politico delle due Giunte, che passa in secondo piano laddove c’è un interesse collettivo, ambientale e culturale come quello rappresentato dalla Via Francigena del Sud”. Secondo De Priamo “è un tema, questo, di cui si discute da anni, su cui finalmente si è intervenuti concretamente, individuando le risorse e superando in buona parte gli ostacoli burocratici e fisici per individuare il percorso più idoneo. Ritengo infine importante sottolineare che la Via Francigena rappresenta molto dal punto di vista della cultura e dell’identità europea, nonché ha un significato spirituale, visto che conduce a Gerusalemme, soprattutto in questa fase storica di conflitto in Medio Oriente”, ha concluso.


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