Volontà politiche – L’oplà ufficiale di Silvio – Detto a chi? – 400 mila euro a Comandamento?
Fatti e misfatti di dicembre 2014Volontà politiche
“Non c’è la volontà politica dell’India – si è rammaricato, in una telefonata di auguri natalizi al marò Salvatore Girone, il Capo dello Stato – per risolvere il vostro “caso”.
Più che vero. C’è però da chiedersi, date le poche e timide iniziative dei nostri Governi, se sia mancata anche una vera volontà politica dell’Italia.
L’oplà ufficiale di Silvio
“Nella scelta del futuro Capo dello Stato – ha dichiarato, in una intervista a “La Repubblica”, Silvio Berlusconi – il problema non sono le radici politiche… Niente pregiudiziali, dunque, neppure nei confronti di un rappresentante del Pd o di quell’area”.
Oplà, insomma, il salto acrobatico ufficiale di Silvio Berlusconi sulla scelta del futuro Capo dello Stato. Dal no sempre sostenuto nei confronti di un esponente pd o di area a questa straordinaria disponibilità. Bene, se in considerazione di un nobile atto istituzionale. Male, se solo per passare alla storia, anche lui, come uno dei padri delle riforme costituzionali e per proporsi come grande elettore di un Presidente della Repubblica “diversamente Napolitano”. Solo che, a questo salto acrobatico, come reagirà il suo partito già abbastanza confuso e in fibrillazione? Come reagiranno, in particolare, il suo più duro contestatore, Raffaele Fitto, il quale gli ha già fatto sapere di non volere un “Forza Matteo” al posto di “Forza Italia”, e il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, sempre più scatenato sul suo quotidiano “Mattinale”? Come reagirà la maggioranza degli elettori del partito? Silvio Berlusconi sembra non preoccuparsene. La sua fidanzata Francesca non mette più bocca. E Dudù non abbaia.
“Se uno ha rubato – ha detto tra l’altro, a “Che tempo che fa”, il “premier” Renzi – deve pagare. E, se è un dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con il pubblico”.
Giusto ed ovvio. Ma, poiché fino ad oggi non è stato sempre così, a chi lo ha detto il “premier” Renzi? Agli ascoltatori di “Che tempo che fa” i quali non hanno alcun potere per fare giustizia giusta? Si spera di no. Si spera, invece, che lo abbia detto ai magistrati i quali dovrebbero applicare più severamente le norme esistenti e arrivare a meno prescrizioni. Ma anche a se stesso per rinforzare certe leggi e certi articoli del codice penale non più adeguati ai tempi.
400 mila euro a Comandamento?
“Roberto Benigni – secondo “rumors” nei corridoi di viale Mazzini a Roma – avrebbe percepito dalla Rai, per le due serate show sui “Dieci Comandamenti, quattro milioni di euro”.
Quattrocentomila euro, dunque, a Comandamento. Se vero, un compenso giusto od esagerato? Un fatto, comunque, è certo: quando il Dio di Mosé li ha concepiti e glieli ha dettati non ha percepito neppure un centesimo.
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Bisognerebbe aprire una inchiesta per appurare chi e come ha stabilito questo faraonico compenso . Questa paghetta rappresenta una grave mancanza di rispetto e di considerazioni verso tutti gli italiani.