A 78 anni dal Rastrellamento del Quadraro

La Commemorazione del sindaco GualtierI nel Giardino 17 aprile 1944 (ex Monte del Grano). Un ricordo del viaggio a Fossoli con gli studenti

Ieri mattina, a Largo dei Quintili e nel Giardino 17 aprile 1944 (ex Monte del Grano), presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore Valeriani per la Regione Lazio, e i due Presidenti del V e del VII Municipio, Caliste e Laddaga, sono state deposte corone d’alloro sia sotto la lapide che sotto il monumento che ricordano i tragici eventi accaduti a partire dal 17 aprile del 1944.

Quel giorno, alle 5,00 del mattino, un reggimento di SS (agli ordini del boia delle Fosse Ardeatine, Herbert Kappler), circondo’ il quartiere dalla Tuscolsna a via degli Angeli, penetro’ nelle modeste case dei lavoratori del Quadraro, rastrello’ 947 cittadini maschi, dai 16 ai 60 anni, deportandoli prima a Fossoli ( campo di smistamento nel quale teansitarono tutti i deportati dall’Italia) e successivamente in varie fabbriche del nord della Germania, per essere impiegati come manodopera schiavile nella produzione bellica della Germania nazista.

Molti di quei lavoratori morirono durante la prigionia. La maggior parte ritornò dopo la fine della guerra in condizioni di grave debilitazione e con la voglia di dimenticare, dedicandosi al lavoro utile per la ricostruzione del quartiere, della città, dell’intero Paese. Sulla vicenda, per circa 40 anni, calo’ una cortina di silenzio.

Fu soltanto a partire dal 1985, su impulso di un gruppo di reduci sopravvissuti (guidati dallo scomparso, nel 2018, Sisto Quaranta) e con il concorso dell’istituto scolastico Carlo Moneta (ora Jean Piaget) che si ricomincio’ a parlare del rastrellamento del Quadraro, tanto che, nel 2004, fu assegnata al quartiere, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la Medaglia d’oro al merito civile. Importante fu l’opera di diffusione della memoria svolta dalle scuole del territorio.

Anche il liceo Benedetto da Norcia diede un contributo al risveglio della memoria storica, collaborando all’organizzazione di 2 viaggi a Fossoli (nel Comune di Carpi, provincia di Modena), nel 2004 e nel 2007. A quei viaggi parteciparono, insieme agli studenti, anche i reduci ancora viventi dal rastrellamento (Sisto Quaranta, Giorgio Giovannini, Guido Di Roma, Augusto Gro’, Renato Corsi, Agostino Salsiccia, Enio Parini, Aldo Santi, Romano Levantini), nonché i loro familiari e familiari di reduci scomparsi, come la signora Vanda Prosperi, l’unica testimone oculare del rastrellamento ancora vivente, avendo nel 1944 appena 7 anni; a lei i tedeschi catturarono e deportarono in Germania il papà.

Del primo viaggio del 2004 rimane la cronaca in un libro: “Quadraro, una storia esemplare”, da me firmato ed edito da EDIESSE, nonché un bel filmato che è possibile trovare in rete con il titolo “Quadraro 17 aprile 1944. Rastrellamento e deportazione”.

L’esperienza dei due viaggi ebbe un valore educativo e formativo per gli studenti, e fu fortemente emotiva e sentimentale per i reduci, nessuno dei quali in 50 anni era più tornato a visitare Fossoli, il cui nome evocava in loro soltanto dolore e sofferenza.
La memoria di quegli eventi è tanto più necessaria oggi che non vi sono più quei reduci, e che sono rimasti ben pochi testimoni oculari. Pertanto rimane in carico alle Istituzioni, comprese la scuole, il compito di tenere viva la memoria, tramandandola alle nuove e future generazioni.
(Le fotografie sono del 2004).


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