A Roma in mostra il mondo visto da Banksy

Nell'allestimento alla Stazione Tiburtina l’anonimo personaggio parla di sé e delle sue idee sul mondo, la politica, le troppe disuguaglianze della terra e dei suoi abitanti

È in mostra a Roma, presso la Stazione Tiburtina, in una location underground consona a uno dei personaggi più famosi e sconosciuti della Street Art, The world of Banksy – The Immersive Experience, un percorso immersivo tra oltre cento opere d’arte, più i murales a
grandezza naturale di questo artista che da circa trent’anni esprime le proprie idee ed opinioni nelle strade e sui muri di tutto il mondo.

Inaugurata il 28 giugno scorso, l’esposizione, che sta riscuotendo un grande successo con un cospicuo numero di visitatori, studiosi e profani, si protrarrà sino al 27 novembre 2022.

Ben strutturato è il percorso che si apre con Mobile Lovers, un’opera del 2014 ritrovata a Bristol, città natale di Banksy, street-artist, nato come writer, passato alla tecnica degli stencil che gli consentono una maggiore rapidità di esecuzione per le sue opere, sbocciate come fiori mattutini in molte città. L’esposizione prosegue offrendo alcuni dei suoi principali capolavori non in sequenza cronologica, ma di sicuro impatto espressivo ed emotivo, quali, solo per citarne alcuni, Kissing Coppers, Slave Labour, The Umbrella Girl, Napalm, Pigeons, Bonaparte, CND Soldiers, Flag Wall, Christ with Shoppers e molti altri.

I temi sociali e politici, affrontati con un occhio particolare tra il cinico, lo spregiudicato e il partecipe, sono espressi con la sua consueta chiarezza ed evidenza e spaziano tra i grandi problemi e drammi della storia dei nostri giorni e del passato, dalla guerra, ai drammi sociali, alla politica malsana, alle ingiustizie, alla memoria, alla religione dissacrata, alle scelte di genere, alle parodie di altre opere d’arte nonché alla critica contro l’arte ufficiale, il tutto condito con soggetti ricorrenti quali ratti, scimmie personificate e poliziotti.

Immancabile The Girl with Balloon del 2003 il cui significato, fortemente empatico, è lasciato alla libera immaginazione ed interpretazione dello spettatore.

Immancabile, al centro della sala espositiva, è allocata una cabina telefonica rossa che richiama la sola scultura realizzata da Banksy a Londra, nel quartiere Soho, per protestare contro la privatizzazione della compagnia telefonica nazionale.

La mostra, da assaporare e da ripercorrere, abbraccia gli ospiti, ciascuno con il proprio sentire, avvolti e trasportati da queste opere eccezionali che inducono a porci domande su questo misterioso personaggio le cui opere sono apparse anche in Italia. A Napoli, già nel 2010, è comparso un murales dissacrante di denuncia La Madonna con la Pistola, mentre un secondo, Madonna con Coca Cola e patatine, è stato cancellato erroneamente da un writer da strapazzo. A Venezia, nel 2019, alcuni giorni prima della Biennale di Venezia, contro il turismo dilagante e distruttivo, sono spuntati un bambino con un giubbotto salvagente con in mano un razzo segnaletico dal quale si sprigiona una scia di fumo rosa e Venice in Oil, una serie di nove dipinti ad olio che rappresentano una grande nave da crociera.

Forse è proprio il mistero che avvolge Banksy e il suo ormai forzato anonimato la chiave di successo di questo artista che, celato dietro l’oscurità di un cappuccio e l’impersonalità, esprime liberamente le proprie condanne e disapprovazioni utilizzando le innegabili capacità espressive.

I biglietti per la mostra di Roma sono acquistabili sul sito ufficiale della mostra theworldofbanksy.it o su www.happyticket.it- www.ticketone.it e www.vivaticket.com.

Per info e prenotazioni: info@theworldofbanksy.it – 3311524664


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