A scuola… di street poetry a Centocelle

Il laboratorio ha avuto luogo nell’Istituto paritario “Maria Immacolata” 

Durante lo scorso novembre, negli spazi dell’Istituto paritario “Maria Immacolata” di Centocelle, ha avuto luogo il Laboratorio di Street Poetry: una nuova forma di poetare, che si riversa direttamente nelle strade e dà luogo a fugaci attimi di bellezza vissuti con la coda dell’occhio.

L’attività, rivolta alle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e alla classe quinta del Liceo delle Scienze umane, si è svolta all’interno del progetto Erasmus+ “Unity in diversity. EU values hold us together”, di cui condivide valori quali l’amicizia, la solidarietà, la gentilezza.

L’incontro ha visto la speciale partecipazione del poeta anonimo, Er Pinto. Si tratta di uno dei maggiori esponenti della poesia di strada italiana. Dal 2010 le sue scritte sui muri attirano l’attenzione della stampa e dei passanti e, dopo esser fotografate, diventano spesso virali sui principali social network. Il suo stile di “Street Poetry” è diventato fonte di ispirazione stilistica, formale e tematica per quella che potrebbe essere definita una generazione entrante di poeti di strada romani.

Il laboratorio, articolato in diverse giornate, ha preso le mosse da un approfondimento sul fenomeno dell’arte urbana europea, una corrente artistica di primo piano nata con l’intento di abbellire spazi grigi, senza personalità, degli edifici residenziali piuttosto anonimi. Tale arte racchiude insieme tendenze diverse unite da principi comuni, come la ricerca di una maggiore libertà espressiva al di fuori dei luoghi tradizionali dell’arte.

Dopo alcuni incontri teorici il laboratorio ha assunto una forma pratica: si è passati dalla pagina al muro. Attraverso l’appassionato racconto del poeta Er Pinto, i ragazzi hanno compreso sia la sua concezione di poesia che il valore che l’artista assegna al muro rispetto alla pagina stampata, di cui continua comunque a servirsi. Infatti, è proprio dal foglio bianco che i ragazzi si sono confrontati con le prime rime, finalizzate alla realizzazione di una poesia.

Divisi in gruppi come delle piccole crew, i ragazzi hanno composto alcune poesie su tematiche a loro vicine come la musica, lo sport e l’amicizia. Una volta completato il lavoro, armati di marker, hanno trasferito il testo su un grande pannello verticale per realizzarne una installazione. Il lavoro ultimato sarà condiviso con gli studenti della Turchia e della Romania durante la prima mobilità del progetto Erasmus+ “Unity in diversity”: niente vale più dell’amicizia forgiata attraverso la cultura, valore condiviso!

Elisabetta Vannucci


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