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Altaroma 2015. Il sindaco Marino non ci sta, ma #iostoconAltaroma

Il Comune revoca i contributi, a meno di un mese dalle sfilate di gennaio fa sapere che non ci saranno

Bufera di Natale sulla Capitale e pioggia di polemiche sul sindaco Ignazio Marino. È di questi giorni la decisione del Campidoglio di non rinnovare l’impegno assunto nei confronti della società che gestisce Altaroma.

“Credo che sia venuto il momento di una svolta, il momento in cui Roma Capitale concentri i sui sforzi, non solo finanziari, sulle vere funzioni di un Comune, lasciando invece campo alle attività che spettano ai privati”, aveva detto il sindaco in occasione della decisione di uscire dalla società che gestisce Fiera di Roma ed ecco che anche Altaroma perde il supporto, fondamentale, del Comune.

Assemblea dei Soci andata a vuoto per la terza volta in un mese, con la nuova edizione invernale alle porte e nessuna possibilità di assumere gli impegni presi con la città e con gli addetti ai lavori. Presenti all’assemblea Camera di Commercio e Regione Lazio che pur con un budget ridotto, hanno rinnovato l’impegno nei confronti della società. Assente il Comune.

È un peccato, non solo per le 200 persone, tra maestranze e professionalità, che ogni anno vengono coinvolte nell’organizzazione della kermesse e che perdono così un’importante opportunità di lavoro. È un peccato anche per quello che la città di Roma e tutto il Paese rischia di perdere se non si trova a breve una soluzione.

Altaroma ha conquistato negli anni, non senza ostacoli e difficoltà, un posto di rilievo nel panorama del Made in Italy di cui si parla sempre più di quanto non ci si impegni a promuovere. Altaroma è l’unico contenitore in cui coesistono tradizione e innovazione ed è inoltre la più prestigiosa occasione, per i giovani talenti della moda, di emergere. Se smettesse di esistere, smetterebbe di esistere anche “Who is on next?”, concorso in collaborazione con Vogue che negli ultimi anni ha scoperto tanti nuovi e interessanti protagonisti della moda come Stella Jean, Angelo Bratis, Ludovica Amati e Arthur Arbesser.

È un peccato perché Altaroma, sotto la sapiente guida del suo presidente Silvia Venturini Fendi, è diventata grande e bellissima e da un po’ anche i grandi nomi della moda internazionale si erano finalmente accorti di lei. Nel 2013 aveva sfilato a Roma Jean Paul Gaultier e il prossimo 10 luglio sarebbe stata la volta di Valentino, al suo ritorno sulle passerelle capitoline. Ma ora, chissà.

Tanti volti noti della moda romana si sono schierati contro la chiusura di Altaroma. Stefano Dominella di Gattinoni si unisce all’appello del presidente e a favore delle aziende che operano nel settore; Raffaella Curiel scrive a Matteo Renzi, Renato Balestra fa sapere che sfilerà comunque nel suo atelier. L’appoggio alla manifestazione anche dalle sedi che ospitavano le passerelle, i musei MACRO e MAXXI.

Gli utenti dei social network, la stampa e tutti gli addetti ai lavori si sono uniti alla richiesta di aiuto di una manifestazione che non deve morire, con la speranza che in questo mare di vergogna in cui negli ultimi tempi naufraga Roma ladrona, a farne le spese non debba essere proprio il fiore all’occhiello della città nonché uno dei vanti del nostro strano, ingrato, Paese.


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