Alziamo la testa (almeno una delle tre): Forza Tor Tre Teste!

Riflessioni a margine di un incontro nell’Anfiteatro

Nell’Anfiteatro di Tor Tre Teste va in scena una nuova alleanza. È il primo pomeriggio di sabato 26 marzo quando mi viene a trovare Stefano Federico, farmacista e promotore della “Stanza della Cultura”. Una breve chiacchierata di cultura musicale e procediamo insieme verso l’Anfiteatro Alessandrino, all’interno del parco di Tor Tre Teste.

È una riunione informale, convocata da Stefano per lo più attraverso il passaparola, una riunione di “carbonari”, se non fosse per la presenza delle Istituzioni. Siamo – chi se lo sarebbe aspettato? – un bel gruppo: associazioni di quartiere, comitati, giornalisti, semplici cittadini, con la consigliera Olga di Cagno e il presidente del Consiglio municipale David Di Cosmo. Nonostante tutto, però, siamo dei fuorilegge, perché – ci viene spiegato – non possiamo fare attività nell’Anfiteatro: bisogna scrivere al Comune, forse aprire una fideiussione, aspettare, far intervenire la Sovrintendenza, la NATO, l’ONU, consultare il papa e il Dalai Lama… quando si parla dei beni della collettività a disposizione dei cittadini! Si scherza per non lasciarsi abbattere. Ci viene spiegato che tutto – sulla carta – sarebbe affidato al Municipio, ma le carte dell’italica burocrazia vanno integrate con altre carte municipali e statali, che rimandano però ad altre carte, a leggi e regolamenti… e il Comune al servizio del cittadino si trasforma nel comune nemico contro cui combattere.

E il quartiere si compatta. È l’occasione migliore per conoscersi, fare amicizia, lanciare proposte, sviluppare idee, e soprattutto rendersi conto che gli obiettivi sono comuni, che si può fare squadra, che se facciamo pressione e appoggiamo il nostro Municipio, alla fine potremo – forse – gridare stupiti, davanti all’inerte macchina burocratica comunale: “Eppur si muove!”. È una lotta, ma ne va della nostra vita di quartiere: non servono sterili lamentele, ma è necessario pianificare azioni concrete; ci bloccano le divisioni ideologiche, ci rende vivi ed efficaci una sincera cooperazione.

Non ci si vuole lasciare e Olga di Cagno – con competenza straordinaria – ci fa apprezzare la Chiesa di Dio Padre Misericordioso come mai avremmo immaginato: dal parco alla Chiesa, dall’acquedotto Alessandrino al laghetto, quanta bellezza nel nostro quartiere! È un gioiello da lucidare.

Devo correre a casa, ora, ma per la strada ci penso: menti aperte e cuori forti, talenti e doni innumerevoli in questo quartiere. Se solo ci incontrassimo più spesso, ci apprezzassimo di più! Contempliamo ciò che ci circonda, guardiamoci tutti negli occhi e alziamo la testa (almeno una delle tre): Forza Tor Tre Teste!


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