Categorie: Costume e Società
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Apparire ed essere

Oggi mettevo in ordine una libreria nella parte più alta, laddove non si consulta mai niente.
Ho ritrovato un Annuario dell’Energia e dell’Ambiente del 1997, con i curricula di tanti miei colleghi e conoscenti. Non l’avevo mai sfogliato, forse perché in quegli anni non avevo assolutamente tempo per distrarmi e per leggere cose che non mi attiravano.

Ora, scorrendo i nomi relativi al mio Ente, agli Enti cugini, ai Ministeri Competenti, ecc. ho notato quello che mi aspettavo:
Tutti i colleghi che stimavo, veramente e appassionatamente impegnati nelle loro funzioni, anche apicali, avevano un curriculum di tre righe, senza neppure il titolo di studio e col recapito telefonico del centralino.

Gli altri, tanti e magari dipendenti dei primi, poco frequentati da me, che passavano il tempo a fare relazioni, al bar, ai convegni, ai MInisteri, che non trovavano 10 minuti per studiare, aggiornarsi, dare una mano ai loro affaccendati Superiori, forse troppo distratti dal lavoro per “controllarli”, presentavano un curriculum di 40-50 righe, con più recapiti telefonici e con i minimi dettagli sulle attività complesse e articolate della loro Divisione o.Dipartimento. Dal punto di vista redazionale, gli estensori del volume erano inadeguati sicuramente.
Ho letto qualcuno di questi lunghi curricula: sembrano monologhi del grande Gigi Proietti, esagerati, gonfiati, smaccatamente surreali e ridicoli, prolissi, pacchiani.
Dopo 25 anni quei colleghi mi hanno dimostrato che le TV berlusconiane già avevano educato il giovane popolo a cercare di apparire, sembrare, fare spettacolo, ed ovviamente di pari passo tanti perdevano, già allora, il gusto di essere, di remare insieme agli altri, di impegnarsi in silenzio, di vivere con la dignità del vero lavoro.

Ho deciso di cestinare questo Annuario: occupa, tra l’altro, troppo spazio nella libreria, che il suo contenuto non si è meritato.


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