“Armonie da sotto il Monte Pruni” di Dante Cerilli

La presentazione del libro sulla Banda musicale di Montelanico (RM) il 15 dicembre nell’aula consiliare del Comune lepino

Per recuperare memoria del passato, il prof. Dante Cerilli  di Roma, ma originario di Supino (FR), noto scrittore e collega, propone uno studio effettuato sulla Storia della Banda Musicale di Montelanico, pubblicato col Patrocinio del Comune – Assessorato alla Cultura e della Fondazione Culturale Mario Cerilli che ha a cuore la valorizzazione del territorio dei Monti Lepini (e non solo).

Il libro – dedicato a Franco Caporossi (1930-2011), “uomo dei Lepini per i Lepini” – verrà presentato a Montelanico domenica 15 dicembre alle ore 17, 30 nell’aula consiliare del Comune dallo storico Luigi Roberti dell’“Associazione Artisti dei Lepini”, esperto di materia locale, con il saluto del sindaco Raffaele Allocca e dell’assessore alla cultura Maria Carolina Onorati, strenua sostenitrice di questa iniziativa, innamorata del suo paese e delle “glorie patrie”, al pari di Marco Ballini (da cui è previsto un altro intervento) che ha collaborato fattivamente con il professore. In apertura del libro, una toccante dedica dell’autore

Dante Cerilli, giornalista e poeta, studioso e critico di letteratura italiana, memorialista, proveniente da una formazione filosofico-pedagogica con escursioni nella musica, musicologia ed altre discipline dell’espressione creativa, ha improntato il suo circoscritto saggio al metodo antropo-etno-storico dando molta importanza alla filologia delle fonti, alla psico-antopologia dei luoghi e della gente, alla sociologia della musica, agli strumenti musicali usati (e riprodotti in foto) e, soprattutto, ai direttori della Banda ed al loro magistero, ovvero a Domenico Antonio Caradonna (attivo negli anni Trenta del XIX sec.) a Casimiro Palazzi (Supino, 1887 – Sgurgola, 1946) che la tenne dal 1937 al 1938, quindi a Gesualdo Coggi (Supino, 1915-2005) e al periodo di massimo splendore dal 1939 al 1943, poi a Luigi Polo (Nardò, 1909 – Colleferro, 1986), che la tenne dal 1946 al 1949. Per cui Dante Cerilli deve essersi sentito molto coinvolto in questa opera per il legame agli altri personaggi di Supino implicati nelle vicende culturali. Ma non è solo questo: i montelanichesi desideravano proprio che venisse pubblicato questo lavoro come ha sottolineato Marco Ballini. Per altro non sorprende l’impegno di Cerilli che mentre si dedicava a questo studio ha scoperto notizie sconosciute e lontane nel tempo che riguardano, ad esempio l’istituzione della Banda di Supino (documento inedito del 15-10-1835, priore Luigi Caprara Valentini) di Patrica (idem, doc. del 27 agosto 1841, priore Petrus D’Ambrosj), o di quella di Morolo (idem, doc. del 17-7-1864, più regolamenti), ma anche di Anagni, o di Sgurgola, Guarcino, Ferentino, Ceccano, Pofi, Ripi, Ceprano, (FR), Segni, Carpineto (RM), Sonnino, Terracina, Cisterna (LT), ovviamente sempre di notizie non apparse negli ultimi libri a stampa, prima del 2018.Maria Carolina Onorati ha detto che il lavoro di Cerilli, sviluppato dal 1825 circa fino al 1949 (e poi sulla “sociologia della musica” in paese fino agli anni 2000), è “opera davvero opportuna dedicata a Montelanico e ai suoi musicisti, che, a quanto pare, sebbene appartenuti ad un passato quasi secolare, sono indimenticabili nel pensiero della Comunità, tra i parenti, i discendenti, fino alla straordinaria eccezione di Giuseppe Iannucci, Antonio Acquista, insieme a Ugo Roberti, Elio Masella, Armando Ronzoni, vivi e vegeti anche se molto anziani”.


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