“Baresità” di Vittorio Polito

In un libro: Bari, storia, tradizioni, teatri, folclore, cucina, monumenti, chiese, cattedrali, modi di dire, comportamenti, proverbi, soprannomi, usi e costumi, teatro dialettale, poesie, San Nicola, quotidiani

«Il personaggio più originale della mia famiglia è mio nonno Vittorio. Nessun nonno sa scrivere al computer, scaricare i dvd e scrivere gli articoli sui giornali e sui libri. Solo mio nonno lo sa fare! Mio nonno mi fa sempre scherzi e io ci casco tutte le volte. Mio nonno ha settantanove anni, ma sembra più giovane perché è sempre molto arzillo. Mio nonno fa sempre passeggiate, gite e scende a piedi dalle scale. Mio nonno è proprio una forza!»

La migliore e più originale presentazione di Vittorio Polito la dobbiamo ad Andrea De Gaetano, suo nipote, di anni anni 8. E abuon diritto figura in apertura del libro di cui ci occupaiamo.

Quanto alla Baresità ecco come la sintetizza l’autore stesso:

«Per Baresità non si intende solo dialetto, ma tutto quello che riguarda Bari, storia, tradizioni, teatri, folclore, cucina, monumenti, chiese, cattedrali, modi di dire, comportamenti, proverbi, soprannomi, usi e costumi, teatro dialettale, poesie, San Nicola, quotidiani».

E tutti questi sono i temi illustrati in questo agile, godibile ed illustratissimo volume, ricco di notizie e di curiosità e di cui consigliamo la lettura.

Per stimolare la quale mi permetterò di offrire – è proprio questo il termine giusto – solo due assaggi da libro.

Il primo lo dobbiamo a una citazione del 5 giugno 2010 di Lino Patruno su “La Gazzetta del Mezzogiorno” e opportunamente ammannitaci da V. Polito. Eccola a pagina 19 del volumetto.

Tutto il mondo dovrebbe essere – barese – o pugliese per capire cosa significhi il frutto di mare. Slurpare lentamente un cannolicchio e risucchiarselo in bocca. Accarezzare con la lingua un allievo tenero come il burro e scioglierlo fra le labbra nel brivido dei sensi. Puntare con occhio erotico una frittura di calamaretti e servirsene voluttuosamente con le mani. Ordinare con attesa rosseggiante di desiderio una paranzella croccante. Titillare con lo sguardo un piatto rigonfio di accoglienti mitili a valve aperte. E tutto il mondo dovrebbe passare almeno una volta nella vita, come si fa con i santuari, per uno dei nostri paesi di mare rarefatti di sale, un pugno di case e un braccio di porto con le barche pigre, il profumo inimitabile dei ristorantini che sfornano promesse di felicità. Bisognerebbe passarci almeno una volta per dare un senso alla propria vita”.

La seconda riguarda l’Accademia del Mare, istituita il 15 marzo 2017, e che ha creato un corso a numero chiuso, che si svolge – ci informa l’accademico Vittorio Polito – in cinque lezioni teorico-pratiche (una lezione al mese) che prevede domande agli esperti, seguite da discussione e degustazione dei prodotti del mare. I temi trattati sono: “A volte crudo, a volte cotto”, “Il pesce azzurro: dall’alfa-anisakis all’omega 3”, “Il pesce bianco: quando è vero e quando è falso!”, “I crostacei: il sugo di pelosa è sempre buono?”, “Dalla zuppa alla frittura di mare: frisce e mange”.

Come si vede, argomenti di vitale importanza.

Ma non vorrei sviare chi mi legge. Mi sono soffermato solo su un aspetto della “baresità”. Il libro tratta anche di altri importanti aspetti che meritano, fidatevi, l’acquisto e la lettura del libro (ECA edizioni, Pescara, euro 10).

 

VITTORIO POLITO, giornalista e scrittore, ha ricoperto per 40 anni il ruolo di Assistente bibliotecario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari. Ha collaborato e curato due edizionidel volume “Il dialetto, dignità di comunicazione, dignità sociale”. È autore, per l’editore Levante, dei volumi “Baresità e… maresità”; “Baresità, curiosità e…”; “Pregáme a la barése” (Preghiamo in dialetto barese in coll. con Rosa Lettini Triggiani); “San Nicola il dialetto barese e…” e per le Edizioni ECA di Pescara, dei testi: “San Biagio tra storia, leggenda etradizione” (in coll. con Domenico Petrone) e “I Santi protettori degli Otorinolaringoiatri tra storia, leggenda e tradizione”, in coll. con Domenico Petrone e Matteo Gelardi. Ha collaborato con numerosi quotidiani e periodici. Attualmente collabora con il “Giornale di Puglia” (giornaledipuglia.com) e cartantica.it e, per il dialetto barese, con il forum comanacosaellalde.forumattivo.com. Ha ottenuto vari premi per poesiein dialetto barese.


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