“Basta salari da fame!” di Marta Fana

Incontro con Marta Fana, economista ed autrice dei libri organizzato dall'Anpi Trullo-Magliana Franco Bartolini
Mercoledì 14 luglio presentazione del libro “Basta salari da fame!” di Marta Fana, economista, già autrice del saggio “Non è lavoro, è sfruttamento”.
L’evento, organizzato dall’Anpi Trullo-Magliana Franco Bartolini si svolgerà mercoledì 14 luglio a Roma con inizio alle ore 19:00 presso il cortile del lotto VIII con ingresso da via del Trullo 239. A dialogare con Marta Fana ci sarà Francesca Fornario, giornalista ed autrice satirica.
Basta salari da fame racconta i tratti del mondo del lavoro di oggi, delle sue trasformazioni, dei suoi protagonisti e del suo declino. Racconta le contraddizioni di un sistema e di un pensiero, prima politico e poi economico, che ha regolato il mondo finora, che ha determinato il crescere delle disuguaglianze, della precarietà, della sofferenza di milioni di persone. La quotidiana tragedia di tantissime lavoratrici e di tantissimi lavoratori. Ma è un libro che restituisce anche speranza, oltre alla riflessione e all’analisi, perché dimostra che ancora oggi e anzi, soprattutto oggi, esistano ancora battaglie che valga la pena combattere, strade che valga la pena percorrere, un mondo che vada finalmente tutelato e reso protagonista. Quello del lavoro e dei lavoratori tutti. Donne e uomini. Giovani e anziani.
“Oggi in Italia si guadagna meno di trent’anni fa, a parità di professione, di livello di istruzione, di carriera. Vale per tutti, tranne per quella minoranza che sta in alto. Questo dovrebbe essere il problema”.
“Quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l’ora. Quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. Quelli sottoinquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? È sull’impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l’alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. “
La consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni deve tornata con forza nel dibattito pubblico perché l’aumento dei salari e la diminuzione dei grandi profitti a livello italiano, europeo e globale sono proprio le politiche da cui partire per riaffermare la dignità delle persone a tutti i livelli – ed in ogni parte del mondo – e dare una nuova prospettiva alla nostra economia.
Marta Fana, economista, ricercatrice, si occupa di political economy, in particolare di mercato del lavoro, organizzazione del lavoro e disuguaglianze economico-sociali. E’ membro della redazione di “Jacobin Italia” ed è reduce dal successo del libro-denuncia “Non è lavoro, è sfruttamento” (Laterza, 2017)
Francesca Fornario, giornalista, scrittrice ad autrice satirica. “Sono andata all’asilo dalle suore. Alle elementari dalle suore. Alle medie dalle suore. Al liceo dalle suore. Sono atea. Non per colpa delle suore, è proprio Dio che non esiste”. Occupazione: Satireggio a Un giorno da Pecora su Radiodue dove conduco anche Mamma Non Mamma e Ovunqe6. Collaboro con La7, Rai3, Sky, tutto tranne Mediaset. Scrivo per Il Fatto Quotidiano, per Il Manifesto e per Micromega perché sono felice che resistano. Ho pubblicato il romanzo -La banda della culla- (Einaudi) che parla del fatto che quando una lavoratrice aspetta un figlio ha tre possibilità: 1) Rinunciare al lavoro 2) Rinunciare al figlio 3) Convincere Piersilvio Berlusconi che è lui il padre..”

 


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