Biglietti del trasporto pubblico a Roma: pendolari e comitati contro il rincaro

I Comitati dei pendolari e Associazioni si schierano contro un eventuale aumento

Pendolari, comitati e associazioni stanno alzando la voce contro l’ipotesi di un aumento dei biglietti del trasporto pubblico a Roma. Anche se il dibattito attuale riguarda principalmente un incremento per i turisti, gli utenti abituali dei mezzi pubblici della Capitale non accettano facilmente un rincaro.

Tra i più critici c’è l’associazione TUTraP-APS, che sostiene che il problema potrebbe essere risolto senza gravare sui cittadini, semplicemente recuperando parte dei 22 milioni di euro mancanti per il nuovo contratto di servizio di Atac. Secondo una stima dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma (ACoS), il 35% dei passeggeri sui mezzi pubblici è senza biglietto, generando un danno economico di circa 90 milioni di euro l’anno per ATAC. TUTraP avverte che combattere l’evasione dovrebbe essere una priorità rispetto all’aumento delle tariffe per i cittadini onesti.

Inoltre, l’associazione sottolinea che, basandosi sugli aumenti previsti nel piano economico-finanziario di Cotral di aprile e sull’extra gettito previsto grazie al Giubileo, Atac potrebbe incassare ulteriori 35 milioni di euro. L’associazione critica la possibilità di un incremento tariffario, in particolare per il 2025, suggerendo che la città dovrebbe offrire il trasporto pubblico gratuito ai turisti religiosi del Giubileo come gesto di benvenuto, piuttosto che sfruttarli economicamente.

I comitati dei pendolari della Roma Nord e della Roma Ostia Lido (Metromare) si uniscono al coro di opposizione, esprimendo preoccupazione attraverso un comunicato congiunto. “Da una parte si predica la mobilità sostenibile”, affermano i comitati, “dall’altra si propongono scelte che vanno nella direzione opposta, come l’aumento delle tariffe. Qual è la giustificazione per tale richiesta?” I comitati mettono in luce che il rapporto tra la qualità del servizio e le tariffe attuali è già insostenibile.

Criticano Atac per i frequenti disservizi: mezzi in ritardo, stazioni chiuse, scale mobili ferme e tram scomparsi. Nonostante il bilancio di Atac sia tornato in attivo con un surplus di 11 milioni di euro e stiano arrivando fondi per il potenziamento del servizio (PNRR, Giubileo, FSC), rimangono scettici sull’opportunità di aumentare i biglietti e gli abbonamenti.

Il bilancio 2023 di Atac evidenzia una riduzione della produzione dei chilometri percorsi del 7,8%, una diminuzione del 14% dei biglietti venduti rispetto al 2019 e una diminuzione dell’8,6% degli abbonamenti annuali rispetto all’anno precedente. I ricavi dalla bigliettazione sono attualmente pari a 214 milioni di euro, solo il 20% degli incassi totali.

Il Piano industriale di Atac prevede un incremento dei ricavi da traffico, passando da 237 milioni di euro nel 2023 a 335 milioni nel 2025, con un aumento tariffario che potrebbe contribuire per circa 16,57 milioni di euro. Tuttavia, questa cifra è ancora lontana dai 22 milioni di euro necessari per il nuovo contratto di servizio, suggerendo che anche Atac sta puntando su un incremento dei costi per i passeggeri.


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