IV Municipio: Lo stato di attuazione del programma della Giunta Umberti a metà mandato

Intervista al Presidente municipale per fare il punto sul suo stato di attuazione

Presidente Umberti, da novembre 2021 a settembre 2024, siamo a un triennio dal suo insediamento. Nelle sue linee programmatiche aveva fatto leva principalmente su mobilità, servizi sociali, cultura e su altri temi cruciali per il territorio. Come considera ad oggi lo stato di attuazione del suo programma iniziale?

Ad oggi gran parte del programma l’abbiamo già realizzato, mancano ancora alcuni progetti strategici che sono in pista e che hanno bisogno della tempistica necessaria di realizzazione, ma contiamo di portarne a termine gran parte.

Tra i punti importanti già realizzati sono da evidenziare il completamento di via Tiburtina e la riattivazione della cultura su questo territorio – che era praticamente a zero – alla quale abbiamo dato grande spolvero e grande attuazione alla nostra idea di cultura.

Inoltre è stato rimesso in piedi tutto il patrimonio scolastico, che era in gran parte abbandonato.

Stiamo facendo tantissimi lavori sulle sedi municipali e a breve inaugureremo la sede di via Eneide, dove trasferiremo i servizi sociali.

E’ stato riasfaltato quasi il 60% di strade del municipio, con l’obiettivo di arrivare al 75%.

Siamo riusciti a far scorrere un po’ la lista d’attesa dei servizi sociali, sperando di aumentare tale scorrimento nei prossimi anni.

La nostra amministrazione ha iniziato una lotta seria alle discariche abusive e ai microinsediamenti, problematiche che hanno bisogno di tempo per essere risolti ma su cui c’è bisogno soprattutto di tante risorse che non abbiamo e che stiamo cercando di reperire negli enti superiori.

Stiamo infine facendo delle opere strategiche che porteranno sicuramente vantaggi al territorio, come ad esempio lo stadio e tutto quello che riguarda l’area SDO, Rome Technopole (che partirà a fine anno), la nuova sede dell’Istat, la skyline di FS.

In questi anni, quindi, è prevista la messa a terra di progetti approvati nei primi due anni.

Se ne è parlato molto, soprattutto alla luce degli ultimi incendi: ci sono una serie di problematiche legate al fiume Aniene, alcune zone intorno al fiume sono spesso off limits, si accumulano rifiuti, ci sono accampamenti abusivi, si assiste in alcuni casi ad incendi di vaste proporzioni. Il fiume necessita di collegamenti che renderebbero le sponde più percorribili, come ad esempio quel ponte il cui inizio lavori era stato annunciato più di un anno fa. Sappiamo che sul fiume ci sono diverse responsabilità istituzionali e che il municipio ne ha solo alcune; come dovrebbe intervenire il municipio per rappresentare le criticità non di sua competenza ma che comunque toccano i cittadini, che vedono nel municipio l’istituzione di prossimità cui rivolgersi per le problematiche del territorio, senza farsi il problema di chi sia il responsabile istituzionale preposto?

Da un lato io sono contento che i cittadini vengano ad interloquire con il municipio su tutto, perché vuol dire che rappresentiamo un punto di riferimento importante; dall’altro, mi spiace di non avere competenze su tutti i problemi che ci vengono posti. Quello degli insediamenti e delle discariche abusive è uno di quei temi che noi da soli non possiamo risolvere, dal momento che noi abbiamo solo il controllo del territorio – anzi neanche quello visto che tecnicamente spetta alla polizia locale – però in questi anni abbiamo creato una banca dati in cui è catalogato tutto (in particolare discariche ed insediamenti) e cercato di interloquire con tutte le istituzioni superiori, da Roma Capitale, alla Regione fino al Governo nazionale.

Appena insediati abbiamo fatto la cosa che ci sembrava più giusta, ossia firmare il contratto di fiume. Subito dopo abbiamo controllato la titolarità di tutti i terreni che si trovano ai lati del fiume, e visto che si va dai privati agli enti pubblici, l’Ater, Roma Natura.

Nello specifico, sulla questione degli incendi ormai è chiaro che non è dovuto alla presenza di microinsediamenti ma ad altro, motivo per cui sono in corso indagini della magistratura che dovranno accertare le reali motivazioni.

Come si pone l’amministrazione nei confronti delle opere incompiute, spesso identificate come ecomostri? Tralasciando l’odissea legata all’ex Penicillina, che insiste su un terreno privato, ma opere come il palazzo del municipio di via Fiorentini o la struttura del nuoto incompiuta all’interno del PVQ del Parco Pomona. In questi casi, anche sapendo che c’è una responsabilità diretta del patrimonio comunale, essendo strutture che insistono però sul territorio del municipio come si pone la sua amministrazione per dare risposte a degli scempi che sono quotidianamente sotto gli occhi dei cittadini?

Come ha giustamente ricordato, quelli sono spesso temi non di competenza del municipio. Nel caso del palazzo del Municipio, ad esempio, parliamo del dipartimento urbanistica, la struttura faceva parte di un accordo di programma che è praticamente fallito e che negli ultimi anni ci ha visto lavorare per provare a rimetterlo in piedi, ragionando sulla destinazione d’uso per la struttura, che potrebbe anche essere diversa rispetto al progetto originale.

Queste sono partite gigantesche che si fermano spesso un momento prima della conclusione, come ad esempio il mercato di via Pollio a Casal Bertone, dove stiamo attendendo da circa 10 mesi la firma della DD da parte della ragioneria generale, senza la quale non si può concludere l’opera. Sono situazioni che seguiamo direttamente, stando di continuo appresso agli uffici, ma sono spesso partite complesse.

Abbiamo anche rimesso a posto diversi edifici abbandonati, tra cui ad esempio le case della comunità a via del Frantoio, Bimbilandia a Torraccia o lo stabile di via Eneide in cui sposteremo i servizi sociali; si parla di stabili completamente abbandonati che oggi diventeranno servizi per i cittadini.

Le grandi opere non concluse sono comunque le più grandi ferite urbanistiche della nostra città, non è facile risolvere ma ci stiamo lavorando.

Parlando di ferite urbanistiche, anche se minori come dimensioni: Piazzale Loriedo a Colli Aniene è il tipico esempio di una piazza che catalizzava la vita di un quartiere e che dopo la chiusura ha subito un abbandono ed un degrado costante. Pur apprezzando il fatto che in questi giorni il Municipio sta facendo uno sforzo per rivitalizzare la piazza e riutilizzarla dal punto di vista culturale, a che punto è l’iter per il ritorno alla normalità?

Siamo in dirittura d’arrivo, ma non posso aggiungere altro.

Per chiudere: la sua gestione è arrivata al giro di boa, visto che si dovrebbe votare nella primavera del 2027. Quali sono le priorità e gli impegni della giunta e quali le problematiche prioritarie da affrontare nei prossimi due anni e mezzo?

Dobbiamo sicuramente fare un grosso sforzo per sistemare le ferite urbanistiche del nostro territorio, includendo finalmente la realizzazione delle opere nella zona SDO: con il completamento delle opere di viabilità su Monti Tiburtini finalmente consegneremo ai cittadini un quadrante senza cantieri.

Con la realizzazione della rambla su largo Beltramelli, con la casa della disabilità che con la casa della famiglia, consegneremo un pacchetto completo in tutta quell’area che almeno da 20 anni era in preda a cantieri infiniti.

Inoltre ci concentreremo sulla chiusura dei molti progetti su Settecamini (Valentina Caruso, casa dei giovani al posto della caserma dei carabinieri, il progetto reinventing city sulla casa del popolo, rifacimento centro anziani).

Poi dobbiamo aggredire il livello di pulizia, sulla quale non mi sento ancora pienamente soddisfatto, dobbiamo inoltre chiudere la partita del rientro della differenziata a Colli Aniene.

Queste le nostre ambizioni per il prossimo futuro, siamo fiduciosi di superare il 90% delle cose proposte nelle linee programmatiche iniziali.

Un domanda finale da tifoso: sto stadio ‘o famo?

‘O famo. Ci sono tutte le condizioni perché questo avvenga. Stiamo programmando il futuro per i giovani di questo territorio che, al di là di quello che può comportare uno stadio sarà un volano di sviluppo economico per tutto il quadrante del Quarto municipio, non solo in termini occupazionali, ma consentirà a questo territorio – al di là di un po’ di confusione durante le partite o i concerti – di diventare uno dei più importanti di Roma,. Qui si costituirà una vera e propria centralità: lo Stadio, uno dei poli di ricerca più importanti d’Europa (Roma Technopole) e la cittadella finanziaria romana nella zona dove si realizzerà lo skyline fronte Stazione Tiburtina.


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