“Camillo Benso Conte di Cavour e l’Unità d’Italia – Giuseppe Garibaldi”

Al Seminario del Prof. Antonio Saccà, presso il centro anziani Portonaccio ed il centro culturale Gabriella Ferri, in Roma 

Martedì 18 febbraio 2020, alle ore 17.00, presso il centro anziani Portonaccio, in via F. Meda 147 e mercoledì 19 febbraio 2020, alle ore 17.15, presso il centro culturale “Gabriella Ferri”, con ingressi sia da via G. Galantara 7 che da via delle Cave di Pietralata 76 (con possibilità di parcheggio interno), il Prof. Antonio Saccà parlerà di: Camillo Benso Conte di Cavour e l’Unità d’Italia – Giuseppe Garibaldi”. È la diciannovesima lezione del Seminario dedicata a: “Eroi. Santi. Capi. Dannati”.

Camillo Benso, conte di Cavour, (Torino, 10 agosto 1810 – 6 giugno 1861), è stato un politico, patriota e imprenditore italiano.

Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Nello stesso 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri del nuovo Stato e morì ricoprendo tale carica.

Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell’anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria e degli stati italiani preunitari.

In economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato.

In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo della cosiddetta Destra storica, siglò un accordo (Connubio) con la Sinistra con la quale realizzò diverse riforme.

Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi, della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario.

In politica estera coltivò con abilità l’alleanza con la Francia grazie alla quale, con la seconda guerra di indipendenza, ottenne l’espansione territoriale del Regno di Sardegna in Lombardia.

Riuscì a gestire gli eventi politici (sommosse nel Granducato di Toscana, nei ducati di Modena e Parma e nel Regno delle Due Sicilie) che assieme all’impresa dei Mille portarono alla formazione del Regno d’Italia.

Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano.

Figura rilevante del Risorgimento italiano, fu uno dei personaggi storici italiani più celebri al mondo.

È noto anche con l’appellativo di “eroe dei due mondi” per le sue imprese militari compiute sia in Europa sia in America Meridionale.

Considerato dalla storiografia e nella cultura popolare del XX secolo da essa influenza-ta, il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo co-me ufficiale di navi mercantili e poi quale capitano di lungo corso al comando, mentre la sua impresa militare più nota fu la vittoriosa “spedizione dei Mille”, che portò all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia durante l’Unità d’Italia.

Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato (ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia), dichiaratamente anticlericale, fu autore di numerosi scritti e pubblicazioni, prevalentemente di memorialistica e politica, ma anche romanzi e poesie.

Nelle due immagini i protagonisti della lezione (notizie e immagini tratte Wikipedia).

 

Pericle Eolo Bellofatto

 


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