Caos a Castelnuovo di Porto per il voto estero alle elezioni 2018
Scrutinio paralizzato, malori, ambulanze, e denunceScrutinio paralizzato, malori, ambulanze, denunce. Un vero e proprio Far-west nella notte di domenica 4 marzo 2018 a Castelnuovo di Porto al Centro polifunzionale della Protezione Civile che ospita i 700 seggi del Collegio per l’Estero.
È lì, nel piccolo comune di ottomila abitanti in provincia di Roma, che confluiscono tutti i voti espressi dai circa 4,3 milioni di italiani fuori dall’Italia nel giorno delle elezioni.
All’alba di oggi lunedì 5 marzo 2018, a quasi 24 ore dall’apertura del presidio elettorale a Castelnuovo, 14 sezioni non sono ancora state formate.
Nuove pattuglie della polizia locale di Roma sono state dislocate al centro polifunzionale, molti i vigili precettati per fare gli scrutatori.
“È inaccettabile e inverosimile che in un paese civile si debba assistere ad un caos come questo, – sottolinea Raffaele Paciocca, delegato Rsu Cisl della polizia locale della Capitale – un caos fatto pesare sulle spalle di incolpevoli lavoratori capitolini costretti a situazioni ambientali e di stress psico-fisico inauditi, dopo attese di decine di ore, senza mezzi di sussistenza e gravati da elevatissime responsabilità giuridiche”.
Sono in media tre ore di fila per i 9mila scrutatoti e presidenti di seggio. Situazione limite a cui dovranno nelle prossime ore porre rimedio la Corte d’Appello e il Campidoglio, che si occupano della nomina del personale necessario alle operazioni di voto.
Dalla Prefettura intanto la precisazione, visto che a Castelnuovo si sta creando una situazione di pubblica sicurezza: non dipende da noi la carenza di organico.
Marco Rollero
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