Chiude l’orchestra Integrata della SMP Donna Olimpia

Intervista al Coordinatore e Direttore artistico Paolo Pecorelli

Hanno tolto i tasti all’unico strumento che alcuni avevano per afferrare il ritmo del mondo. Senza sapere forse che, se quel mondo ti appare fuori misura e quella musica il modo appropriato per starci dentro, la notizia assume i contorni di una rovinosa disfatta. Sta accadendo alle persone con disabilità della Asl RM 1 che hanno partecipato al progetto Orchestra Integrata, della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia diretta da Checco Galtieri, improvvisamente accantonato.

Abbiamo chiesto a Paolo Pecorelli, Coordinatore e Direttore artistico dell’Orchestra Integrata, in cosa consiste il progetto.

Il progetto è finanziato dal Dipartimento Sussidiarietà e Salute del Comune di Roma e nasce dall’iniziativa di un gruppo di assistenti sociali afferenti alla Asl Roma 1 che ha voluto fornire ai propri pazienti un percorso musicale in cui fare emergere talenti, laddove ce ne fossero. Stiamo parlando ovviamente di talenti musicali di base. Quindi il progetto prevede un percorso annuale in cui si prepara un concerto finale e in cui una equipe di operatori socio-sanitari, musicisti e persone con disabilità (in carico a varie strutture della Asl RM 1) costruiscono insieme un repertorio. Si fanno prove settimanali di circa due ore e a fine anno si fa una esibizione. In questi anni abbiamo suonato al Planet Roma, al Teatro Torlonia, varie volte al Teatro Vascello. E’ nato come un laboratorio musicale e pian piano è diventato una vera e propria orchestra integrata. Il percorso non è musicoterapico ma è un percorso che prevede l’utilizzo del mezzo musicale per la promozione dell’agio, per costruire delle relazioni significative per queste persone e per dare loro qualcosa di soddisfacente in termini emotivi, performativi, relazionali, cosa che si realizza con un vero e proprio concerto. Contandoci molto spesso siamo stati più di 50 persone sul palco!

Che cosa è accaduto?

Dopo 7 anni di ottimo lavoro sotto ogni punto di vista, in termini di risultati ma anche di relazione con gli utenti, di riuscita dei concerti, è successo che la Asl e il Comune hanno negato alla Scuola di Musica Popolare Donna Olimpia la possibilità di partecipare ad un nuovo bando. Si tratta di progetti annuali il cui finanziamento viene rinnovato, non sono dei servizi stabili al cittadino, purtroppo risentono di molte oscillazioni che possono essere politiche, economiche, procedurali. Ci è stato impedito di partecipare al bando per la nuova assegnazione perché viene applicato alle attività del Terzo Settore il codice di regolamentazione degli appalti che prevede di non assegnare la stessa commessa allo stesso soggetto per troppi anni consecutivi. Questo però è un progetto che si fonda sulle relazioni umane ed anche sulla continuità di un certo tipo di azione. Nel caso di una colata di un manto stradale o della costruzione di un ponte la rotazione degli appalti viene applicata per evitare infiltrazioni mafiose o fenomeni di accumulazione, nel nostro caso si tratta di una applicazione distorta di questo principio. La sentenza 131 della Corte Costituzionale auspica un rapporto collaborativo tra associazioni del Terzo Settore e soggetti pubblici, cioè ci si dovrebbe sedere intorno a un tavolo e cercare un modo per proseguire la relazione anche con altre opportunità, che possono essere ad esempio fondi privati provenienti magari da fondazioni. Si può, anche in base ad altre sentenze, arrivare ad una convergenza di obiettivi per utilizzare risorse pubbliche con continuità ai fini della coesione e protezione sociale. Si tratta di servizi diretti ai cittadini, servizi alla persona, insomma noi non vendiamo saponette! Abbiamo continuato a lavorare sul progetto anche durante la pandemia, concordandolo con gli uffici, ovviamente riducendo l’ensemble, creando piccoli gruppi e costruendo un altro prodotto finale che sono dei video anziché una esibizione dal vivo, visto che in questo momento non si può suonare. Secondo noi, un certo tipo di progetti andrebbero non solo stabilizzati ma anche considerati in maniera differente rispetto ad altri settori. Applicare il codice di regolamentazione degli appalti in maniera così stringente al Terzo settore è una contraddizione in termini.

“Se tu tratti un uomo qual è, egli rimarrà così com’è. Ma se tu lo tratti come se fosse quello che potrebbe o dovrebbe essere, certamente diverrà ciò che potrebbe o dovrebbe essere”. Johan Wolfgang Von Goethe te lo dice appena apri il video di uno dei sottogruppi dell’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo, girato durante la quarantena. Il titolo è Mission Impossible, la produzione è di chi ha sempre creduto fosse possibile.


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