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Ciclista investito a Tor Vergata

Perde la vita travolto da un'auto in viale dell'Archiginnasio

Oggi 2 luglio, alle 7 del mattino, un’auto ha investito e ucciso un ciclista in viale dell’Archiginnasio, a Tor Vergata. L’uomo alla guida dell’auto si è fermato a prestare soccorso al ciclista che, però, è morto poco dopo. Sul luogo dell’incidente è intervenuta la Polizia Municipale.

Sull’episodio si è espresso il presidente di Bici Roma Fausto Bonafaccia tornando a chiedere “l’immediata attuazione del Piano Quadro della Ciclabilità e della salvaguardia e manutenzione delle piste ciclabili esistenti”.

“All’attuale amministrazione – afferma Bonafaccia -chiediamo di essere coinvolti al più presto nello sviluppo della rete ciclabile romana e di incontrare Sindaco e responsabili della mobilità ciclistica per capire cosa intendano fare per evitare altri tragici incidenti come quello odierno.

BiciRoma continua a chiedere una Rete Viaria Ciclabile separata e protetta come reale garanzia di sicurezza per chi decide di spostarsi n bici nel traffico caotico e pericoloso di Roma”.

 


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11 commenti su “Ciclista investito a Tor Vergata

  1. Beh, io vado spesso a Tor Vergata, e ho notato che lungo tutto viale della Sorbona c’è una pista ciclabile… ma immancabilmente i ciclisti pedalano lungo il viale (che è una strada a scorrimento veloce). Sono anni che percorro quella strada e non ho MAI visto un ciclista usare la pista ciclabile.

    1. Sà perche’ ? Perche’ se percorre quella “pista ciclabile” con una bici da corsa sarà sobbalzato da crateri , buche , imperfezioni e erbacce che sono nel frattempo cresciute grazie alla noncuranza capitolina, nonchè lo slalom tra chi corre a piedi e bici di bambini portati saltuariamente li’. Non sono un politico , ma penso che sarebbe opportuno , visto che è una zona “sportiva” ove si riversano appassionati di bici da tutta Roma, visto che i cartelli di 50 KM/H e 30 KM/H NON RISPETTATI , precisamente proprio ove è avvenuto l’incidente ove è morto uno sportivo stamane, si possa ovviare il tutto delimitando una corsia , quella di destra , per i ciclisti : basta bare una linea gialla di delimitazione, come fanno in città piu’ civili di Roma, il costo? 20 euro di vernice, e magari piazzare un autovelox , visto che il limite di 30 o 50 KM/h è un utopia e nessuno controlla, l’incidente di oggi è avvenuto perchè l’autovettura investitrice andava a 140KM/H!!!!!! mi vergogno di vivere a Roma!!!

  2. La strada è di tutti, quella strada ha 30 km/h come limite di velocità, non è a scorrimento veloce.

  3. A me quella pista ciclabile in Viale della Sorbona (mi riferisco a questa via, non conosco Via dell’Archiginnasio) non mi sembra così disastrata, e comunque non credo che la soluzione sia quella di lasciare la pista inutilizzata e metteri a pedalare sul viale, dove non ho visto nessun limite di velocità di 30Km/h, che spesso viene percorso anche da autoambulanze, visto che porta diretto al pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata. E non mi pare che sia così difficile evitare podisti, joggers e passeggini, perché in anni che periodicamente percorro quel viale, non ho MAI visto un pedone.

  4. “Sta pista ciclabile ha buche e cocci, preferisco rischiare la vita su questa strada, anche oggi… Ma sì rischiamo la vita.”
    Ed eccolo.
    Anche io percorro regolarmente la zona di Tor vergata. Anche io non ho MAI visto una sola bici sulla ciclabile. Perdonate il sarcasmo, ma sono tutti professionisti che si allenano per il tour de france? Non c’è nessuno che va in bici per il gusto?
    È lo stesso concetto di chi va con gli sci fuoripista, ci sono persone che accettano il rischio perché non danno importanza alla vita, e non fanno affidamento su se stessi o la loro prudenza,
    Sfidano il destino o si affidano alla volonta e capacità dei terzi (gli automobilisti) che REGOLARMENTE SI APPLICANO PER EVITARE I GRUPPETTI CHE PROCEDONO A VENTAGLIO SU UNA INTERA CORSIA, e si arrabbiano se gli si segnala col clacson l’intenzione di superare
    Poi puo capitare il distratto, chi non sa guidare… ma tu che ci facevi li? o magari uno che corre troppo… Ed è ovvio chi si fa più male è chi sta in bici. Poi vorrei sapere se chi dice che andava a 140 era presente con un autovelox.

    1. E’ vergognoso quello che si sta leggendo… Ora la colpa sarebbe pure del ciclista se viene falciato a 140 km/h?
      Avreste dovuto vederla la scena prima di parlare.
      La verità è che si vive in un paese non civile dove non c’è rispetto dei diritti altrui. E’ risaputo che la zona è ritrovo di ciclisti, ci sono 2 corsie, si dovrebbe andare a 50 km/h ed avere rispetto anche dei diritti dei ciclisti invece di scaricare i problemi che si hanno sui più deboli.
      Vediamo se ora che c’è scappato il fatto grave qualcosa cambierà!

  5. Ma quand’è che si abbassano i toni e si cerca una soluzione alle cose, invece di inveire e dire “vergognoso quello che si sta leggendo”??
    Allora, io dubito fortemente che un’automobile possa percorrere quel viale a 140km/h.. 100 forse sì, ma non 140. Da quale fonte arriva questo dato? Come è stata registrata la velocità del mezzo? Visto che si usa l’epiteto “vergognoso”, io definirei vergognoso vedere che una pista ciclabile non viene utilizzata, e che i ciclisti si reputano in pieno diritto di invadere, con mezzi pericolosi e imprudentemente, una strada a scorriemnto veloce. Limite a 30 km/h, su una strada a due amplissime corsie e che convergono verso un ospedale? A me non risulta che ci sia questo limite, e se ci fosse, lo definirei una trappola per poter fare qualche multa, perché mandare a 30 km/h su quel viale significa semma CREARE pericolo, non evitarlo.
    Ma tanto, quando si pensa che le regole devono essere fatte a proprio uso e consumo, un ciclista medio non penserà mai neanche a tutelare la PROPRIA salute, ma a pensare che è sempre colpa degli altri. (tra l’altro, dato che l’ossido di carbonio si lega all’emoglobina molto più facilmente dell’ossigeno, pedalare nelle strade trafficate è quanto di più deleterio si voglia fare nei confronti del nostro cuore e dei nostri polmoni… ma questo vale bene la soddisfazione di mettersi un mezzo alle ruote e pretendere che GLI ALTRI rispettino le regole)

    1. Quali sono le fonti? Gli occhi di chi erano li: bastano che dici?
      Se giri su internet puoi trovare le foto della macchina: guardatale e poi ne riparliamo.
      Il limite c’è e c’è tanto di cartello: che poi non venga rispettato è un altro discorso!
      Quella non è una pista ciclabile adatta per praticare ciclismo su strada: le piste ciclabili vere possono essere definiti quelle che si trovano in Trentino, non quella.
      D’altronde c’è un odio e basta a Roma diffuso verso i ciclisti: basta vedere anche le reazioni che ci furono lo scorso ottobre quando per una manifestazione granfondistica furono chiuse le strade.
      Credo che ognuno di noi debba farsi un esame di coscienza.

  6. ok, vorrà dire che la prossima volta che dietro una curva, in salita, mi ritrovo per l’ennesima volta a dover scegliere se far un frontale con un camion oppure rischiare di prendere in pieno alle spalle un ciclista che viaggia AFFIANCATO a un suo collega, se riesco a evitare danni a me e alla mia macchina, vorrà dire che gli inchioderò davanti e chiamerò la stradale, poi vediamo chi ha ragione.
    (P.S.: non sapevo che fossero in vendita protesi ottime tali da implementare i propri occhi con un autovelox. E ripeto, se sul quel viale a due corsie ci fosse all’improvviso un limite di velocità di 30 Km/h senza un preciso motivo, c’è da ritenere che sia solo un mezzo per poter elevare multe, non certo per garantire l’incolumità)

    1. Come si possa pretendere di stare sempre davanti non lo capisco e non lo capirò mai. Forse perchè solitamente ho rispetto degli altri abitanti della terra. Per me non sono sconosciuti da investire inveire o comunque mandare a quel paese. Sono altri individui che come me hann o quel diritto acquisito di vivere la propria vita nei limiti delle libertà altrui. Che un ciclista possa dare un minimo di fastidio posso capirlo, forse sta esagerando e non se ne accorge. Ma pensare di aver ragione tu che sfrecci in auto e non sai neanche controllare la tua velocità, e non capisci una passione è una cosa che la maggior parte delle persone sensienti non capiscono e non capiranno mai. La prudenza non nasce con le persone si acquista con l’esperienza. E sicuramente quel signore di cui rispettiamo lo scioc e l’amarezza che porterà dietro per il resto della sua vita non ne aveva. Troppa gente che non sa guidare …troppa. Altro che biciclette in strada. Per inciso il mio amico morto era un ciclista di elevata esperienza.

  7. Percorro quella strada tutti i giorni, so che la pista ciclabile è impraticabile e quindi TUTTI i cicloamatori viaggiano regolarmente sulla sede stradale. Di questi molti rispettano il codice della strada viaggiando a destra ed in fila indiana, ma MOLTI si credono di stare al giro d’Italia e viaggiano in gruppo anche quando la strada diviene ad una sola corsia mettendo a serio rischio se stessi e gli altri che viaggiano su quella strada.
    Non conosco la dinamica dell’incidente e quindi le responsabilità. Ovviamente sono addolorato per la morte del ciclista, ma c’è anche da dire che i limiti di velocità di 30 e 50 km/h su una strada a doppia corsia per ogni senso di marcia che collega Frascati a Roma sono semplicemente ridicoli. Questo non giustifica assolutamente chi va a 100 km/h ed oltre su quel tratto ma una osservanza del codice della strada da parte di tutti (e anche da parte dei ciclisti) eviterebbe molte disgrazie.

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