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Città contro campagna, l’afa romana non perdona

In questi giorni le Nazioni Unite hanno annunciato che la settimana appena trascorsa è stata la più calda della storia, con una temperatura media mondiale superiore ai 12° C. Naturalmente, chi come noi abita in immense città soffre molto di questa situazione. Sono innumerevoli i malori dovuti alle temperature estreme, non solo per quanto riguarda anziani e bambini, ma anche chi svolge un lavoro all’aperto. Dai vigili ai muratori agli operatori ecologici, sono molte le potenziali vittime di quest’afa.

Per questo abbiamo pensato di scrivere quest’articolo, che riassumerà la situazione romana indicando quali zone della città sono le più calde. I dati qui riportati sono frutto di studi condotti dall’Università Roma Tre, dall’Associazione Meteo Lazio e dal Centro Funzionale Regionale. Le mappe utilizzate possono essere trovate sul sito www.mapparoma.info.

Prima di spulciare i dati più significativi bisogna premettere la conformazione della capitale. Roma non è una città omogenea, ci sono zone densamente popolate che si trovano in periferia, e zone verdi che limitano il centro storico.

Com’è facilmente intuibile le zone densamente abitate, che quindi avranno un eccesso di cementificazione, attireranno maggiormente il calore. Questo a causa della proprietà assorbitrice dei materiali edili. Per non parlare dell’asfalto, che con il suo colore scuro trattiene irrimediabilmente i raggi solari, facendo lievitare la temperatura. Naturalmente, ci si mette di mezzo anche il calore che produciamo noi esseri umani: automobili, condizionatori – che nei mesi estivi lavorano senza fermarsi -, elettrodomestici in generale, zone industriali. Tutti esempi di come l’attività umana grava sui termometri.

Le mappe che tra poco vi mostreremo tengono conto di due dati: la temperatura registrata nei vari quartieri cittadini, e quella che invece si può constatare nella stazione metereologica aeroportuale di Fiumicino. Nei fatti, città contro campagna.

Nelle quattro mappe potete vedere le variazioni di temperatura, quartiere per quartiere. Noi faremo riferimento a quella in alto a sinistra, che riporta i dati riferiti alla media estiva, durante il giorno. Com’è ben visibile i territori che più soffrono il caldo estivo sono i municipi: I, II, IV e V.

Parliamo non solo del centro storico, ma anche del quartiere Trieste, il Nomentano, il Collatino, Centocelle e le zone attigue alle stazioni ferroviarie, in particolare Termini e Tiburtina. Nel caso del II municipio, vediamo come la presenza di grandi zone verdi (Villa Borghese, Villa Ada e il Verano) non riesca ad equilibrare l’enorme quantità di calore prodotta dall’ingente attività umana della zona. Come detto in precedenza, anche la presenza di grandi assi viari è determinante. Non è un caso che nelle zone rosse segnate nella mappa corrano: la Casilina, la Tiburtina, la Tangenziale Est, l’A 24 e la Salaria. Naturalmente anche la presenza di ferrovie incide sull’aumento delle temperature. Nonostante ciò possiamo notare come ci siano dei territori all’interno del comune che sono segnati in blu, ovvero luoghi in cui la temperatura è più bassa rispetto alla centrale metereologica di Fiumicino. Parliamo del VI e del IX municipio, ma anche del VII solo però al di fuori del GRA. Potrebbe sembrare una buona notizia finché non andiamo a guardare la mappa in basso a sinistra, che fa riferimento unicamente al mese di luglio. Infatti non solo quasi tutta la capitale è segnata in rosso, ma quei territori del VII municipio che prima erano colorati in blu, nel mese di luglio sono tra i più caldi in assoluto. Parliamo di un aumento della temperatura superiore ai 4°C.

Insomma, secondo questi dati Roma, nei mesi estivi, potrebbe diventare invivibile. Infatti i dati raccolti fanno riferimento al 2020, tre anni in cui l’ONU ci dice che le temperature sono salite. Se non ci affrettiamo a portare avanti misure volte ad abbassare la media delle temperature estive potremmo incorrere a malori improvvisi che, come più volte è avvenuto in precedenza, potrebbero diventare mortali.


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