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Da Primavalle ad Auro Bruni: anni di piombo e sangue, in mostra

Vent'anni di “guerra civile a bassa intensità” e 83 morti. Oggi, quaranta anni dopo alla Centrale Montemartini

Roma, 1973, quartiere Primavalle. Nella notte alcuni aderenti all’organizzazione extraparlamentare di estrema sinistra Potere Operaio versarono benzina sotto la porta dell’appartamento, dove abitava la famiglia dell’allora Segretario della Sezione del Movimento Sociale Italiano, Mario Mattei.

Anni_di_piomboAlle fiamme sopravvissero Mattei, la moglie e quattro dei sei figli.Virgilio e Stefano, di 22 e 10 anni, invece, non riuscirono a gettarsi dall’appartamento al terzo piano e morirono sul balcone di casa, sotto gli occhi increduli della folla che si andava radunando in via Bernardo da Bibbiena.

Il rogo di Primavalle viene annoverato tra gli episodi delittuosi a stampo criminale avvenuti tra il 1969 e il 1991, nel ventennio buio degli anni di piombo. Considerati da alcuni gli anni del “terrorismo di sinistra” e da altri quelli dell’ “eversione di destra”, gli anni dei fatti altrimenti noti come “stragismo di stato” vengono oggi ripercorsi in “Oltre verità e giustizia. Anni di piombo a Roma: a quarant’anni dalla strage di Primavalle”.

L’esposizione allestita alla Centrale Montemartini, e visitabile fino al 12 maggio 2013 , alza il velo del passato sui fatti sanguinosi che attraversarono Roma stravolgendone vita sociale e quotidianità. Il percorso espositivo, scevro da implicazioni e connotazioni politiche di sorta, ricorda ottantatré vittime del terrorismo tra il 1969 e il 1991 tra cui diciannove casi irrisolti, dalla strage di Primavalle del 1973, all’uccisione nel 1977 di Walter Rossi, all’assassinio di Franco Bigonzetto, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni nel 1978 in quella conosciuta come la strage di Acca Larentia, al tragico scambio di persona e la morte, nel 1980, di Luigi Allegretti, l’omicidio di Paolo Di Nella nel 1983, fino all’incendio del Centro Sociale in cui perse la vita nel 1991 Auro Bruni.

In mostra le foto di una famiglia degli anni settanta, quella dei Mattei, come ce n’erano tante, momenti di vita, materiale che racconta la strage fino ai giorni nostri con il ritorno di Achille Lollo, nel 2011 dal Basile, per essere ascoltato come “persona informata dei fatti”. Dal materiale multimediale, interviste e articoli dei maggiori quotidiani dell’epoca, alle testimonianze famose, come la nota “i poliziotti sono figli dei poveri” affidata alle pagine dell’Espresso da Pier Paolo Pasolini o la lettera di Franca Rame proprio ad Achille Lollo.

“Riceverai denaro dai compagni e lettere, così ti sentirai meno solo” gli scriveva l’allora esponente dell’organizzazione Soccorso Rosso Militante subito dopo il suo arresto. Dopo 2 anni di carcere preventivo, Lollo fu poi rinviato a giudizio per strage insieme a Manlio Grillo e Marino Clavo. Condannati in appello, i primi due estradarono rispettivamente in Brasile e Nicaragua. Di Calvo, fuggito nel 1975, ancora oggi non si hanno tracce.

Per info: http://www.centralemontemartini.org/informazioni_pratiche/contatti


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