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“Per la sicurezza dei cittadini – ha detto quel Guido Bertolaso il quale dovrebbe essere il candidato di centrodestra nelle prossime amministrative a Roma – sarò un sindaco sceriffo”.
Sarò e non sarei? Guido Bertolaso, cioè, si sente già seduto sulla poltrona più alta del Campidoglio? Non dovrebbe esserne, in verità, molto sicuro: non ha infatti acquistato, ancora, la stella di sceriffo da appuntarsi sul petto.
“Sarò – ha invece detto il candidato sindaco pd per Roma, Roberto Giachetti – un sindaco di strada”.
Protettore sempre Matteo Renzi?
“Tutte le scolaresche – a Montevarchi – sono state costrette ad assistere, in Comune, alla cerimonia della prima unione omosessuale nella cittadina toscana”.
Che i giovani debbano essere edotti e sensibilizzati sulle nuove norme che stanno per venire ad allargare e a legittimare il concetto e la pratica delle unioni familiari potrebbe essere anche necessario ed opportuno. Ma che questa conoscenza e questa sensibilizzazione vengano addirittura organizzate come un’attività didattica pari, ad esempio, alla visita di un museo o all’incontro con una personalità della cultura o della scienza sembrerebbe una esagerazione e, anzi, una forzatura. Anche perché, altrimenti, si tratterebbe perfino di una contraddizione: una ormai quasi legiferata unione omosessuale si trasformerebbe, da una cerimonia seria, in uno spettacolo pop oltretutto imposto.
“A due donne unite civilmente – con sentenza del Tribunale dei minori di Roma – è stata riconosciuta la legittimità dell’adozione incrociata di ognuno dei propri figli (in tutto tre) figli i quali, così, avranno ora due madri “ex sententia””.
Come cambiano i tempi. Una volta , anche per tre figli, era sufficiente una madre sola. Pure omosessuale.