Dante Alighieri in rime e musica nella Casa della Cultura a Villa De Santis
Il 6 novembre 2024 un attento pubblico di giovani e meno giovani ha assistito all'evento poetico-musicaleNell’ambito delle iniziative ospitate dalla “Casa della Cultura-Silvio di Francia” a Villa De Sanctis, si è svolto il 6 novembre 2024, con il patrocinio del V Municipio di Roma Capitale, l’incontro “Dante Alighieri – in versi e in rime”.
Il professor Francesco Sirleto ha introdotto l’iniziativa, promossa dalle associazioni “Vox in arte” e “Polvere di stelle” che celebrava il “Sommo poeta”: non solo per la sua “Divina Commedia” tradotta in tutte le lingue del mondo, ma per i suoi versi e i testi da lui scritti per i suoi amici musicisti, come ha tenuto a sottolineare il professor Rino Caputo, uno sei massimi esperti dei Dante, già professore di letteratura nell’Università “Tor Vergata”.
Era presente all’incontro, oltre a un numeroso e attento pubblico, anche la classe V C dell’I.C. ”Artemisia Gentileschi” di Roma Centocelle, accompagnata dall’insegnante Francesca Branca: la presenza dei ragazzi ha dato una imprevista nota di leggerezza, oltre che di conforto per i più anziani, che spesso lamentano una certa disaffezione da parte delle giovani generazioni per la poesia e la letteratura dei secoli passati.
Certamente il lavoro preparatorio degli insegnanti di questa classe ha permesso l’attenta partecipazione, e l’interesse dei giovani uditori, che hanno anche espresso delle brevi riflessioni.
Il professor Caputo, nei suoi interventi introduttivi ed esplicativi, ha premesso di rivolgersi soprattutto ai ragazzi e per questo la sua “lezione” aveva la freschezza e la semplicità di una “chiacchierata tra amici”; ma oltre le righe del suo intervento il pubblico non più giovane ha potuto apprezzare la profondità e la puntualità delle affermazioni, così da riflettere a sua volta sul senso dell’amore, dell’amicizia, del dominio delle passioni, e sulla paternità di Dante relativamente all’italiano che usiamo ancora oggi.
“Su tremila parole quotidianamente da noi pronunciate, il novanta per cento proviene dalla lingua che Dante usa “Commedia” ha affermato Rino Caputo; “ovviamente togliendo tutto quanto attiene al campo dell’informatica e ciò che nella sua epoca non era stato ancora scoperto, a cominciare dai prodotti alimentari”.
Henos Palmisano, dell’Associazione “Polvere di Stelle” ha curato e interpretato brani della “Commedia” e di poeti contemporanei di Dante; la voce ottimamente modulata dalla soprano Michela Marconi ha eseguito i brani musicali contemporanei di Dante e non: con l’accompagnamento al pianoforte della prof.ssa Stefania Barbone, ha interpretato tre versioni dell’episodio dantesco di Paolo e Francesca, rispettivamente di Rossini, Puccini e Ponchielli, musicate, su un medesimo libretto, con toni e cromatismi differenti.
In precedenza, la soprano aveva eseguito un brano tratto da quattro sonetti de “La vita nova” di Dante, composto dal maestro Mario Castelnuovo Tedesco, esule in America a causa delle leggi razziali del Fascismo.
Le foto di rito, che hanno accomunato interpreti e professori, sono state allietate anche dalla presenza dei giovani studenti.
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