

I dati rilevati dal campionatore posizionato dall'Arpa Lazio in occasione dell'incendio che ha distrutto la riserva naturale
L’incendio che il 31 luglio ha devastato la collina di Monte Mario ha lasciato tracce di lunga durata, difficili da quantificare in termini di biodiversità, ma più chiare per quanto riguarda l’impatto sulla qualità dell’aria.
L’Arpa Lazio ha recentemente pubblicato i risultati del monitoraggio ambientale effettuato a seguito del rogo. Come da prassi, è stato installato un campionatore ad alto volume, uno strumento avanzato per rilevare sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine vicino all’area colpita.
Quali sono i risultati?
In sintesi, mentre l’incendio di Monte Mario ha mostrato valori preoccupanti di diossine e PCB, i dati sono inferiori rispetto a quelli di eventi simili recenti, come l’incendio di Ponte Mammolo. Tuttavia, il monitoraggio e le misure di sicurezza rimangono fondamentali per tutelare la salute pubblica e l’ambiente.
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