Dieci anni di massacro
Il 15 marzo 2011, cominciava la strage dei bambini e dei poveri civili in SiriaDieci anni fa, 15 marzo 2011, cominciavano i massacri dei bambini e dei poveri civili in Siria.
Una delle culle della nostra civiltà, con città stupende e con una cultura scritta e vissuta tra le più importanti del mondo, da allora è diventato un campo da gioco dei politici mondiali ubriachi, che ci ritroviamo.
Quattrocentomila morti, milioni di rifugiati, stupende città e meravigliosi siti archeologici distrutti, il popolo siriano, con milioni di bambini, costretto a scappare, senza cibo, né vestiti, né speranza.
Poi il dramma di un altro popolo, il curdo, avvezzo da sempre a subire persecuzioni politiche ed orgoglioso baluardo alla scientifica violazione dei diritti umani, che è diventato esempio di sacrificio, di coesione e riscatto, anche e soprattutto per l’eroico comportamento di tante donne, che regalavano la vita ai loro figli da una parte e sacrificavano la propria davanti agli eserciti degli invasori, siriani, turchi, potenze confinanti e non, dall’altra. Che donne e che dignità!
Il dramma siriano è una delle tragedie più evidenti, che hanno sulla coscienza i politici del mondo, e quindi anche i nostri, con la sola esclusione di Papa Francesco.
È una delle piu’ belle fotografie di solidarietà e di umanità vissuta da parte di Organizzazioni di volontariato e di alcune Chiese, cioè degli unici uomini e donne che si ricordano che senza solidarietà e senza giustizia non abbiamo futuro, nessuno! Ma non bastano da soli!
È proprio il momento di provare tutti vergogna, perché non capiamo che se non si aiutano i meno fortunati, anche la nostra vita privilegiata non ha alcun significato, né politico-sociale, né economico, né culturale.
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