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Emergenza erosione a Ostia, arrivano i provvedimenti

La Capitaneria di Porto per ragioni di sicurezza ha vietato il transito nella zona che interessa diversi stabilimenti di Ostia

Un chilometro e mezzo di spiaggia di Ostia è stato chiuso e dichiarato non sicuro: un provvedimento drastico che ha colpito uno dei tratti più frequentati del litorale romano. La Capitaneria di Porto ha emesso un’ordinanza che vieta l’accesso al tratto di costa compreso tra il Canale dei Pescatori e lo stabilimento Venezia, coinvolgendo ben otto storici stabilimenti balneari, tra cui il leggendario Kursaal.

Le cause dietro l’interdizione: degrado ed erosione

A scatenare la decisione delle autorità è stato lo stato precario delle strutture presenti lungo la costa, alcune delle quali in grave deterioramento. Durante un sopralluogo effettuato il 10 ottobre dai tecnici della “delegazione di spiaggia” è emerso che il tratto di litorale è afflitto da un “importante fenomeno erosivo”, che ha messo in pericolo l’integrità della costa e la sicurezza dei bagnanti.

Un altro campanello d’allarme riguarda la presenza di macerie, in particolare all’interno del celebre stabilimento Kursaal, un’icona del cinema italiano grazie al suo maestoso trampolino, simbolo di un’epoca di splendore della costa romana.

Ora, però, all’ombra di quel trampolino, sono le rovine a farla da padrone. Le macerie disseminate lungo la costa non solo deturpano il paesaggio, ma rappresentano un rischio concreto per i visitatori, rendendo necessari interventi urgenti di bonifica.

Gli stabilimenti balneari sotto chiusura:

L’ordinanza colpisce alcuni degli stabilimenti balneari più noti di Ostia: oltre al Kursaal, sono stati interdetti anche la Vecchia Pineta, la Nuova Pineta, la Pinetina, Hibiscus, Shilling, Sporting Club e lo stabilimento Venezia. Per i romani che avevano eletto queste strutture a ritrovo estivo, si tratta di un duro colpo, e per i gestori degli stabilimenti, un problema che richiederà interventi rapidi e costosi per poter tornare alla normalità.

I divieti imposti: stop a balneazione e sport acquatici

L’ordinanza della Capitaneria di Porto non lascia spazio a deroghe: è vietata la balneazione, l’uso di natanti da spiaggia, la pesca di qualsiasi tipo e lo svolgimento di attività sportive come surf, windsurf e kite surf. Il divieto si estende fino a 50 metri dal bagnasciuga, creando una zona di sicurezza sul tratto di mare antistante la spiaggia interdetta.

Sulla battigia, è vietato transitare o sostare per una profondità di 20 metri dal mare, limitando così ulteriormente l’accesso. L’unica eccezione riguarda i mezzi di soccorso e il personale addetto alla manutenzione degli stabilimenti balneari, che può intervenire esclusivamente per lavori urgenti.

Un tratto di mare da bonificare: il ruolo dei concessionari

Non sono solo i visitatori e i bagnanti a dover rispettare i divieti imposti dalla Capitaneria. I concessionari degli stabilimenti balneari sono chiamati a intervenire direttamente per garantire la sicurezza. Oltre a dover affiggere l’ordinanza per informare il pubblico, hanno l’onere di predisporre le operazioni necessarie per ripristinare la zona, rimuovendo macerie e garantendo la sicurezza delle strutture.

La riapertura di questo tratto di spiaggia non avverrà fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza, il che comporta un intervento significativo per contrastare l’erosione costiera e rimuovere i detriti presenti. Non è ancora chiaro quanto tempo sarà necessario per completare i lavori, ma l’intervento richiesto sarà determinante per il futuro di questo tratto di costa.

Un futuro incerto per il litorale di Ostia:

L’interdizione di questo tratto di spiaggia getta luce su una questione che da tempo preoccupa residenti e frequentatori del litorale romano: l’erosione e il degrado delle coste. Ostia, da sempre una delle mete estive più amate dai romani, negli ultimi anni ha subito un progressivo deterioramento a causa di fenomeni naturali e di una gestione poco lungimirante delle risorse costiere.

Il tratto tra il Canale dei Pescatori e lo stabilimento Venezia non è solo un pezzo di costa, è un patrimonio della Capitale, un luogo che racconta la storia e la cultura balneare di Roma. Riuscire a bonificarlo e a proteggerlo non sarà solo una sfida per gli stabilimenti coinvolti, ma una prova di come la città saprà rispondere alle difficoltà di conservare e valorizzare i propri beni naturali.

Per ora, il litorale di Ostia resta una zona da cui tenersi lontani. Ma con i giusti interventi, potrebbe rinascere e tornare a essere uno dei fiori all’occhiello della costa laziale.

Per leggere l’ordinanza, clicca qui.


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