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Quei veleni nel piatto – Lo schiaffo di Mario Draghi – Sulle spalle di Silvio – Incredibile neonazista Breivik, più incredibili i suoi giudici – Tacco 14

Fatti e misfatti di aprile 2016

Quei veleni nel piatto

“Quasi due pizze su tre servite in Italia – ha denunciato la Coldiretti – sono confezionate con un mix di ingredienti non italiani e risultati a rischio salute come il grano canadese, il concentrato di pomodoro cinese, la mozzarella lituana e il basilico indiano”.

Nemmeno più sicura e sana, dunque, una spensierata serata in pizzeria. Ma fosse finito qui. Attenzione anche – sempre secondo la Coldiretti – ai broccoli (contaminati per il 92% dei campioni, se cinesi,  da residui chimici), al prezzemolo (contaminato, se vietnamita, per il 78%), ai piselli se kenioti, al peperoncino se thailandese, alla menta se marocchina, alle melagrane, alla arance e alle fragole se egiziane, ai meloni e ai cocomeri se sudamericani (tutti trattati con pesticidi, alcuni cancerogeni, giustamente vietati in Europa). Attenzione, però, ad altro ancora. Perché non tutto – come, ad esempio, carni, pesci, latte, formaggi ed altre verdure – è stato incluso nella “lista nera” della Coldiretti. Ma allora? Allora sarebbe bene che il Governo si occupasse anche di questa gravissima realtà. E che, continuando a non occuparsene, non lasciasse agli italiani, alla fine, la tragica scelta: o non mangiare più e morire di fame  oppure continuare a mangiare e morire di veleni. E amen.

Lo schiaffo di Mario Draghi

“La Banca centrale europea – ha dichiarato, rispondendo a recenti dure critiche del Ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, il presidente Mario Draghi – ha il mandato di perseguire la stabilità dei prezzi in tutta l’Eurozona e non per la sola Germania. Questo mandato è stabilito dalla legge europea e noi ubbidiamo alla legge, non ai politici, perché siamo indipendenti”.

A Roma si dice “Prendi e porta a casa”. E, anche, “Ce vedemo”. In tedesco “Auf widersehen”.

Sulle spalle di Silvio

“Il tanto atteso Comitato di presidenza di “Forza Italia” – riunitosi questa mattina per una decisione sul candidato di centrodestra a sindaco di Roma – ha invece deciso di scaricare sulle spalle del solo Berlusconi il difficile compito di trattare con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Alfio Marchini, Francesco Storace e,  alla fine, scegliere se insistere su Guido Bertolaso (che Silvio non vorrebbe “mollare”) oppure convergere su Giorgia Meloni (come vorrebbe una parte del partito) o su Alfio Marchini (come vorrebbe, invece, un’altra parte)”.
Silvio Berlusconi, però, ha voluto – come si dice – la bicicletta? Beh, ora pedali. Ma in fretta: le elezioni amministrative parziali ci saranno, anche a Roma, il 9 giugno. Cioé fra 49 giorni. Per scegliere, accordarsi e fare campagna elettorale con un programma serio. Se sempre e ancora possibile. In bocca al lupo, comunque. Anche se poi sarà il 9 giugno a rivelare se avrà avuto la meglio il “lupo azzurro” o il “lupo rosso”.

Incredibile neonazista Breivik, più incredibili i suoi giudici

utoya“Più che in una cella – in Norvegia – era stato rinchiuso in un confortevole miniappartamento carcerario di 31 metri quadrati con tanto di bagno e di cucina autonomi, una zona notte, uno studio con  tanto di di computer e di playstation, una palestra con anche una cyclette. Ma lui, l’estremista neonazista Andres Breivik condannato a 21 anni di galera per avere ucciso otto persone in un attentato contro il palazzo del Governo ad Oslo e, subito dopo, 69 ragazzi riuniti per la festa giovanile del partito socialdemocratico nell’isola di Utoya, lui ha citato in giudizio lo Stato perché, durante la detenzione, verrebbero violati i suoi diritti umani. Come, ad esempio, il dover usare posate di plastica, non poter utilizzare la crema idratante ed essere stato dotato di una playstation 2 e non 3”.
Incredibile. Ma più incredibile è stata la sentenza dei giudici i quali, concordando con lui che verrebbero violati i suoi diritti umani, hanno condannato lo Stato a risarcirlo con 35 mila euro. E anzi che non abbiano imposto allo Stato, anche, di trasferirlo in un locale non più di 31, ma di 110 metri quadri, con tappeti persiani sui pavimenti e quadri d’autore alle pareti. Con un salone, soprattutto, per ricevere i sodali del suo movimento di estrema destra, continuare ad indottrinarli e magari, chissà, programmare qualche altro orribile attentato. Spesso si sono dovute ascoltare sentenze inquietanti e strabilianti di certi giudici italiani, ma anche certi giudici norvegesi…

Tacco 14

“Che impresa su questi sampietrini romani – si è lamentata la “tacco 14″ Maria Elena Boschi – C’è rischio della vita. Ne parleremo con il prossimo sindaco”.
Maria Elena Boschi, però, dovrebbe augurarsi, a maggior ragione, che il prossimo sindaco di Roma non sia la “5 stelle” Virginia Raggi. I sampietrini, invece di far rimuovere quelli che ci sono, ne farebbe mettere altri fin sotto la sua poltrona ministeriale.


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