

L'Azienda è l'unica delle multiutility ad avere un risultato negativo
"Non ci sono alibi per il bilancio di Acea." A sottolinearlo senza mezze misure è Alfredo Ferrari, vice presidente della Commissione bilancio del Comune di Roma, in una nota del 30 marzo 2010.
Il bilancio 2009 per l’Acea si è chiuso con un netto negativo di 52,5 milioni di euro. Quello del 2008, invece, aveva registrato un utile di 186,3 milioni. In una nota il consiglio di amministrazione dell’azienda ha spiegato che le perdite sono dovute "all’impatto economico straordinario della cosiddetta moratoria fiscale pari a 78,9 milioni di euro, al netto dell’utilizzo dell’apposito fondo di 31 milioni di euro". Inoltre, sul bilancio hanno influito anche "i maggiori accantonamenti finalizzati al contenimento di potenziali rischi derivanti da eventi non prevedibili degli esercizi precedenti."
Ma Ferrari non è d’accordo. "Il CdA della municipalizzata si appella agli effetti della moratoria fiscale, ma è l’unica delle multiutility ad avere un risultato così negativo", prosegue Ferrari, che poi elenca alcuni esempi. "La A2A di Milano chiude con un utile di 80 milioni, nonostante i 244 milioni di euro pagati per la moratoria. Così come ne ha pagati 24,4 il Gruppo Hera che però chiude con un utile netto di 71,1 milioni e un MOL (Margine operativo lordo) cresciuto del 7,4%. L’emiliana Enìa conclude il 2009 con un utile netto di 36 milioni. Il gruppo genovese Iride registra risultati operativi in crescita con un MOL di +5%. Quello di Acea, invece, scende del 9,6%."
"La mancata distribuzione dei dividendi, inoltre, peserà fortemente su Roma, già costretta ad un bilancio per dodici mesi"
"Alla vigilia del rinnovo del CdA, – conclude Ferrari – anziché nascondersi dietro alle difficoltà fiscali, il management farebbe bene a fare un mea culpa reclutando uomini in grado di dare linee strategiche chiare e efficaci per l’azienda".
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