Festa della Donna al Centro socio culturale tunisino di Roma

FestaTunisinaDellaDonnaDomenica 9 marzo al Centro socio culturale tunisino a Roma in via Cupa, si è celebrata la Festa della Donna tunisina.

L’interessante discussione che ha preceduto la festa ha visto l’introduzione dell’Addetto sociale del consolato tunisino signor Hadidar seguito dagli interventi di Francesca Bellino giornalista e scrittrice, Aida Ben Jannette, Luce Lacquanite, Sihem Zrelli. Ha concluso Giusi Khemiri che ha cantato brani tipici tunisini.

FestaTunisinaDellaDonna1L’occasione è stata propizia per farci conoscere la storia interessante di alcune signore di origine tunisina – di fatto imprenditrici italiane – che rivela come la donna tunisina vada assumendo un nuovo ruolo, una nuova personalità, moderna e piena di iniziative.

Ne è esempio Aida Ben Jannette, una bella signora nata a Tunisi nel 1970, in Italia dal 1995, che inizia come segretaria per una ditta di autoricambi tra Roma e Fiumicino. Nel 2001 rileva l’azienda in procinto di chiudere; la risolleva sia dalla prima crisi che dalla seconda del 2007. Si specializza in ricambi per auto d’epoca partendo da fondi di magazzino, bellissimi e dimenticati. “Ho deciso semplicemente di metterli in esposizione a fianco dei ricambi moderni – ci racconta – l’imprenditore italiano è già nato con il bene, l’impresa è un’eredità familiare; ora c’è chi riesce a portarla avanti e chi no. Lo straniero invece, spesso non ha beni in mano, ma ha il coraggio e la voglia, che è lo stesso spirito degli italiani che hanno vissuto la guerra, i nonni di chi oggi ha ereditato imprese. Lo straniero è abituato a poco, è spinto ad andare avanti, anche se faticosamente, per avere di più; la fame gli dà la voglia di crescere, la paura l’ha già conosciuta e non può fare altrimenti, perché nel frattempo è diventato straniero nel proprio paese”.

Di Sihem Zrelli possiamo dire – molto brevemente – che è bella e vulcanica; attivissima nel campo associativo dal 2000, è presidente dell’associazione “Palma del Sud” nata con un gruppo di donne tunisine nel 2009 ad Aprilia, che opera per la lotta alla violenza nei confronti delle donne e la cura della famiglia tunisina nel sociale; propone corsi di lingua araba per la comunità tunisina e di lingua araba per italiani, corsi di musica, di disegno e di cucina, oltre ad incontri con psicologi a favore delle donne. La sua attività “No alla violenza sulle donne ” le ha ottenuto il Premio del Presidente tunisino nel 2013.

E’ a questo punto interessante sapere che la donna tunisina rappresenta un unicum in tutto il mondo islamico, infatti da 57 anni – cioè dalla promulgazione da parte del Presidente Bourguiba, il 3 agosto 1956, del Codice dello statuto della persona ¬– gode di diritti, mai avuti in un Paese musulmano, all’avanguardia nell’ampio panorama arabo-islamico per la sua audacia riformatrice, specie nei riguardi della donna alla quale ha assicurata una serie di diritti e libertà fondamentali ed inviolabili.

Prevede infatti per l’uomo e la donna uguali diritti e doveri nella società e in seno alla famiglia, vieta la poligamia e sostituisce il ripudio unilaterale con il divorzio, innalza l’età minima matrimoniale per le donne a 17 anni, abolisce il curatore matrimoniale per la donna maggiorenne, sancisce il diritto al voto e alla candidatura alla elezioni e la necessità assoluta del consenso di entrambi i coniugi al matrimonio.

Il Centro Socio Culturale Tunisino a Roma, diretto dal dott. Faouzi Mrabet, fondato nel 1996 e battezzato “Spazio donna e immigrati della seconda generazione” , ha, tra i suoi obiettivi, favorire l’integrazione dei tunisini e tener vive le tradizioni e la cultura della madrepatria. Varie le attività rivolte ai bambini di seconda generazione nati in Italia.

Il Centro celebra le ricorrenze civili e religiose anche con l’animazione di un imam e durante il Ramadan offre gratuitamente i pasti agli osservanti il digiuno che si trovano in indigenza. Organizza laboratori di artigianato, informatica, musica, linguistici. Programma infine colonie in Tunisia per i figli degli immigrati, una università estiva ogni anno nel paese nordafricano e soggiorni linguistici per laureandi negli studi arabi.

La struttura ospita mostre pittoriche di artisti tunisini e non, rassegne teatrali e cinematografiche, serate musicali. Sono tenute infine da vari esperti conferenze sulla legislazione italiana per sensibilizzare gli immigrati tunisini sui loro diritti.


Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Un commento su “Festa della Donna al Centro socio culturale tunisino di Roma

  1. desidero trasferire la mia resideza in tunisia. desidero prima fare una vacanza. qualche persona mi può dare dei consigli.grazie. luciano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento