Gianmarco Dottori, dai locali romani al palco di “The Voice of Italy”

Intervista all'artista scelto per entrare nella squadra di Noemi. Nato a Monteverde ma ora vive a Corso Francia e spesso ha cantato a San Lorenzo

E’ partito da Monteverde per approdare sul palco del talent show di Rai Due “The Voice of Italy 2”. Lui è Gianmarco Dottori, classe 1983, che nella seconda puntata delle blind audition (i famosi “provini al buio”) è riuscito ad incuriosire la rossa Noemi che si è girata senza esitazione, invitando l’artista romano ad entrare nella sua squadra.

Un grande traguardo per Gianmarco che sin dall’adolescenza ha un unico obiettivo quello di far conoscere la sua musica. E così, accompagnato dal suo fedele cappello, inizia a girare per i locali romani catturando l’attenzione del pubblico e degli addetti del settore,  riuscendo anche ad inserire nelle sue esperienze quella di aver calcato il palco dello Stadio Olimpico prima del concerto di Ligabue e la partecipazione all’interno della manifestazione “Generazione X”, organizzata da Repubblica XL, all’Auditorium Parco della Musica.

Abitare A Roma ha intervistato Gianmarco Dottori alla vigilia della sua avventura a “The Voice of Italy 2” per scoprire emozioni, aspettative e sogni di un giovane cantautore alle prese con la sua prima esperienza televisiva.

gianmarco dottoriGianmarco, raccontaci le emozioni della tua blind audition a The Voice of Italy

C’è un silenzio strano quasi assordante tra il corridoio che porta sul palco e l’asta del microfono. Sono salito su tantissimi palchi ma mai nessuno con un pubblico silenzioso e “girato”, soprattutto in televisione. Sono abituato a costringere qualcuno ad ascoltarmi, non sempre nei locali trovi il tuo pubblico e quindi devi pensare che l’attenzione di chi ti ascolta non sia qualcosa di dovuto ma che va guadagnata con la voce e nel mio caso anche con le canzoni.

Noemi ti ha voluto nel suo team. Avresti desiderato appartenere alla squadra di un altro coach?

Santa Veronica da Scopelliti (in arte Noemi)! Ha intuito qualcosa facendo attenzione a dei dettagli che gli altri coach non hanno notato. La Carrà ha lisciato il pulsante sul finale, mentre J Ax ha trovato un pò troppo “cartone animato anni 80” la mia versione di “Get Lucky” dei Daft Punk (l’arrangiamento era mio). Avrei comunque scelto lei per questioni anagrafiche e musicali, ma soprattutto perchè noi romani siamo bella gente.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Mi aspetto di continuare a lottare. Gioco per vincere come ho sempre fatto per arrivare a più orecchie possibili e per avere la possibilità di raccontare la mia musica.

Passaci la provocazione, ti sei fatto conoscere dal grande pubblico con la canzone “Se Valerio Scanu vince Sanremo” dove prendi in giro il mondo dei talent ed i suoi protagonisti. Perché alla fine hai deciso di conoscere quel mondo da vicino?

Purtroppo il mio pezzo non è stato recepito ma solamente condannato (da alcuni) e osannato da altri solo per il fatto di aver tirato in ballo un Teen Idol. Avevo a favore gli “haters” di Scanu e ovviamente contro tutto il suo fanclub. Il pezzo non è mai stato una critica né a Valerio Scanu né tantomeno ai talent in sé. Ho moltissimi amici che hanno partecipato sia a The Voice, X Factor e Amici.

La mia era una critica sulla condizione del musicista moderno e si risolve interamente nella prima strofa “guardami… guardami sono l’effetto dei miei sogni infranti e della paura che mi guarda dai piedi del letto e con fare lento mi rassicura… che la musica lo vedi è finita e per 50 euro canto la vita… sono triste ma non piango mai”.

Credo che Scanu sia un ragazzo come me che crede nei propri sogni ma che sia stato colto impreparato da tanta notorietà. In una sua ultima intervista lui racconta esattamente ciò che canto nel mio pezzo ovvero si spegne la tv e finisce l’illusione. Soprattutto nel momento in cui non si sa da dove si viene. Io so esattamente da dove vengo e dove tornerò magari con più pubblico e con qualche faccia nuova e questo non mi spaventa affatto anzi non vedo l’ora.

C’è un’artista italiano o straniero con cui vorresti avere la possibilità di collaborare nel corso di The Voice?

Già avere la possibilità di lavorare con Noemi è un’esperienza mostruosa. Lei è come te la aspetti, alla mano sorridente e in sala prove una macchina da guerra una professionista che merita il suo successo.
Beh con chi mi piacerebbe duettare… la maggior parte dei miei miti sono passati a miglior vita Jeff Buckley, Lucio Dalla, Battisti, De Andrè. Non so se la produzione si è messa in contatto con i fratelli Gallagher per un futuro duetto ma me lo auguro!

The-Voice-2-Gianmarco-DottoriAlle spalle hai una lunga gavetta che ti ha portato sui maggiori palchi d’Italia. Qual è stata l’esperienza che ti ha formato maggiormente?

Da ogni concerto si impara qualcosa ogni palco e ogni sguardo che incroci mentre canti rappresenta un insegnamento. Ho suonato allo Stadio Olimpico e all’Auditorium di Roma due volte, ma è capitato anche di fare delle “serenate” sui pianerottoli o sotto ai balconi o suonare per 3 persone. I concerti sono come le canzoni, sono figli da cui si apprende costantemente. Un figlio resta tale nel successo e nel fallimento.
Ho suonato quasi tutta la mia vita (artistica ovviamente) nei locali di San Lorenzo e tra la gente cercando di raccontare la mia vita e questo mi è servito per conoscere meglio me stesso forgiandomi a dovere. Canto da nemmeno 5 anni e ogni piccolo successo, e non, è stato fondamentale per la mia crescita.

Palcoscenico della tua musica è spesso Roma. Che rapporto hai con la tua città? Ci sono dei luoghi da cui hai tratto o ami trarre ispirazione?

Roma Caput Mundi. Siamo al centro del mondo ed a volte facciamo finta di dimenticarcelo. Capita di muovermi spesso per lavoro, ma tornare a casa non ha alcun prezzo. Sono nato, vissuto e cresciuto in quel di Monteverde anche se da qualche anno vivo a Corso Francia, quindi la mia vita si è districata tra il Gianicolo e i vicoli di Trastevere. Amo trarre ispirazione dal quotidiano e dal passato della tradizione musicale romana.

Amo tutto ciò che è stato il fermento degli anni ’70 a Roma, il Folkstudio e i suoi protagonisti (Venditti, De Gregori, Rino Gaetano, Claudio Lolli, De Angelis, Stefano Rosso… etc.) e amo ancora di più scavare in profondità ed andare indietro nel tempo non è insolito sentirmi cantare dal vivo pezzi come “Nina se voi dormite” o il “Barcarolo romano” perché riproporre brani del genere è necessario per conoscere le nostre radici e rimetterci in contatto con una realtà che sta sempre più svanendo ovvero la canzone romana.

Al di fuori del talent di Rai Due, dove possiamo trovare in futuro Gianmarco Dottori?

Per ora mi trovate il mercoledi su Rai Due alle 21 sul palco di The Voice. Più avanti chissà magari su qualche palco o a casa di qualche amico con la chitarra in mano.


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6 commenti su “Gianmarco Dottori, dai locali romani al palco di “The Voice of Italy”

  1. Valerio Scanu sa benissimo da dove viene , tant’e’ che gia’ da due anni ha fondato una sua etichetta indipendente ( ha organizzato tour teatrali concerti e prodotto due album , un’ album live e uno di inediti, tutto questo perché il giovanissimo Scanu , prima di arrivare ad amici ha fatto anni di pianobar ,manifestazioni in Italia e all’estero ) il problema e’ usare a sproposito il nome di un cantante per farsi pubblicita’ , tanto per informazione adesso Scanu parte per un tour europeo ovviamente da indipendente . Se ognuno pensasse al proprio di percorso senza infangare quello degli altri, per altro parlandone senza sapere niente della persona in questione , in bocca al lupo

    1. sei un genio tu. hai capito tutto! -.-‘
      non critica scanu, ma per come case discografiche hanno lavorato con lui e per lui… in sintesi l’hanno usato, sfruttato e abusato e poi l’hanno gettato quando le ragazzine hanno smesso di seguirlo per andare indietro a qualcun altro.

      1. vai ad un concerto di Scanu e poi riparliamo delle ragazzine, ma possibile che parlate tanto per , poteva denunciare il sistema senza nomi e cognomi , personalmente lo avrei querelato, ho assistito all’esibizione del signore allo stadio a Roma mentre mandava a fan………. Scanu anche quello era contro il sistema e non contro la persona ? si come no .

    1. si chiama Scanu almeno l’educazione, poi se non ti piace o se non sai chi e’ poco importa , c’e’ chi lo segue Sia lui che i suoi fan meritano lo stesso rispetto di tutti gli altri .

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