Un giorno a corte a Sambuci

Rievocazione storica e visite guidate a Castello Theodoli il 26 ottobre 2014

Il Comune di Sambuci e l’Associazione Terzo Millennio promuovono “Un giorno a Corte”, rievocazione storica e visite guidate a Castello Theodoli il 26 ottobre 2014, ore 10.30 – 12.30 / 15.30 – 18.30

“La Rievocazione Storica “Un giorno a Corte” ideata dall’Associazione Culturale Terzo Millennio – ci illustra la sua presidente Aurora Fratini – si realizza a Sambuci (Rm) nel giorno della festa dedicata al patrono, San Celso, e della annessa Sagra della polenta.
Si svolge all’interno di Castello Theodoli, riconosciuto patrimonio architettonico e artistico di grande pregio nel contesto dei palazzi storici della Provincia di Roma, e permette al visitatore la conoscenza della storia del paese e degli interni mediante visite guidare svolte nell’atmosfera suggestiva di un tempo passato.

La rievocazione è improntata alla seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui il palazzo ha vissuto uno dei suoi momenti di massimo splendore. In quel tempo (e fino alla metà del ‘900) il palazzo veniva riaperto dai marchesi ogni qual volta desideravano trascorrere un periodo di lieta vacanza nella loro” Villa di Campagna”, circondata dal bellissimo giardino all’italiana, ricco di fontane e di fiori, oggetto di un recente restauro che lo ha restituito all’antica bellezza.
Nel giorno della festa del patrono la rappresentazione mette in piena evidenza due realtà sociali fortemente contrastanti seppur conviventi del passato: da un lato la modestia della vita contadina (di cui la polenta è il simbolo per eccellenza) dall’altro il mondo incantato dell’aristocrazia, chiusa nei suoi agi e nel suo sfarzo.
Perché la realizzazione dell’evento fosse il più possibile vicino alla realtà storica, la Direzione Artistica dell’Associazione ha raccolto tra gli anziani memorie e ricordi di quel tempo in cui l’arrivo della nobiltà suscitava grande meraviglia in tutti i paesani, che rimanevano stupiti di fronte al fascino sontuoso degli abiti delle dame e dei cavalieri, al luccichio dei gioielli, alla preziosità dei corredi. Le nonne raccontano che il castello prendeva vita come per magia, si illuminava a festa, s’udivano musiche inaudite sulle quale le povere donne di un tempo, lasciate fuori dal grande portale, fantasticavano i loro sogni impossibili immaginando il frusciodelle sete, la luce delle gemme, un amore bellissimo e irraggiungibile.
Entrare oggi nel castello in questa ricreata atmosfera significa, soprattutto per gli anziani, penetrare finalmente un mistero a loro escluso per molte generazioni, appropriarsi finalmente del sogno.
Accurate ricerche storiche, di costume, di immagini d’epoca, hanno permesso di ricostruire gli ambienti, gli arredi, gli abiti e le usanze dei nobili del periodo, riprodotti fedelmente così come tramandati.
Come ogni anno ’Associazione Culturale Terzo Millennio,, nel rievocare questo momento particolare della
vita del borgo, allestisce le stanze restaurate di Castello Theodoli messe a disposizione dalla Amministrazione Comunale,
arredandole con mobilio d’epoca e rappresentando con i suoi attori, vestiti in splendidi abiti di gala, le abitudini aristocratiche del tempo. Gli abiti indossati dagli attori sono fedelmente riprodotti da documenti storici, i gioielli sono realizzati a mano dagli artisti dell’associazione con pietre dure, semipreziose e cristalli, i complementi d’arredo sono originali, le decorazioni del palazzo vengono eseguite artigianalmente dal gruppo dei soci partecipanti all’evento.
Per l’occasione il Comune di Sambuci mette a disposizione alcuni pezzi rari del fondo documentario del suo Archivio Storico e nella Cappella privata del castello, su gentile concessione del parroco, vengono esposti paramenti sacri del Seicento.
Il turista che desidera entrare nel castello in questo giorno gode di una visita piuttosto inusuale e seducente, immergendosi nell’atmosfera di un vissuto particolarmente suggestivo.
L’evento, consolidato da anni, ha ricevuto consensi e apprezzamenti unanimi da parte di personalità pubbliche, artistiche ed intellettuali per la cura della messinscena, il rigore storico, il fascino che trasmette durante le visite ambientate.
Sambuci dista circa 45 Km da Roma. Raggiungerlo è facile mediante l’uscita Mandela dell’A24”.


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